venerdì 26 giugno 2009

Dopo la "Caporetto", speriamo ci sia il " Piave" per il PD di San Severo

Il 6 e 7 giugno scorsi il centro- sinistra nelle sue varie articolazioni ha perduto malamente le elezioni comunali a San Severo.
Inutile tergiversare sulle parole: l'ultima tornata elettorale è stata per noi una vera disfatta, di proporzioni paragonabili a quella che l'esercito italiano ebbe nella Grande Guerra a Caporetto.
Questo per noi tutti, dunque, è un passaggio molto delicato in quanto si tratta di riorganizzare il tessuto del nostro partito, che, come ovvio, dopo questa grave sconfitta appare grandemente lacerato, capire gli errori che sono stati fatti e partire con una programmazione per il futuro.
Intanto, bene ha fatto Giovanni Cera a rassegnare le dimissioni da coordinatore del partito. Ritengo si sia trattato di un atto dovuto e, a questo punto, necessario per aprire una disamina seria della situazione politica.
Chiariamoci subito: le dimissioni di Cera non autorizzano alcuno a ritenere il coordinatore l'unico responsabile di quanto accaduto.
A mio modesto avviso la debacle delle ultime elezioni sono la normale conseguenza di una serie di errori commessi a partire dal 2004 sino ad oggi.
Senza star qui ad elencarli, mi sembra di potere dire che gli autori di questi errori siano più di uno e la cosa buffa è che alcuni di loro oggi lanciano il loro "j' accuse" contro questo o contro quello, non capendo che farebbero bene, una buona volta, a tenere la bocca chiusa, soprattutto quelli che hanno abbandonato la nave nel mare in tempesta, azzardando una traversata in scialuppe di salvataggio che si sono capovolte alla prima ondata.
Per onestà intellettuale, voglio anche riconoscere i miei errori e dire che avrei dovuto spingere di più nel partito per la fine anticipata della amministrazione Santarelli, quando solo una non regolare autentica delle firme di sedici consiglieri dimissionari salvò la giunta comunale dalla sua capitolazione.
Già allora si era capito che quell'esperienza politica era finita e l'ossessione di alcuni di tenerla in vita somigliava un pò all'accanimento di quel giocatore d'azzardo che, pur perdendo soldi, continua a fare puntate sempre più alte per recuparare quanto già perso. ma, invece di recuperare, perde sempre di più.
Da allora gli errori fatti sono stati tanti e l'immagine che è arrivata alla città del nostro partito è stata quella di un PD intento a salvare la poltrona dei suoi assessori ( anche quella di MIGLIO, per carità!!) anche a rischio di avere un calo di immagine e di credibilità che il 6 e 7 giugno scorsi ci ha condotto alla sconfitta.
Ora, scaricare tutte le responsabilità sulle scelte fatte negli ultimi mesi equivale a voler raccontare la trama di un libro, dopo avere letto solo le ultime pagine. Non condivido in quasi nulla l'analisi del voto fatta da Tonino Villani, al quale consiglio, prima di fare analisi, di riflettere serenamente e obiettivamente anche sul suo operato ( io nel mio piccolo lo sto facendo) e di ammettere in tutta onestà che in questi anni ha fatto pochissimo il capo delegazione del PD in giunta e forse troppo il Vice di Santarelli!!!
Certo, la nostra proposta è apparsa debole alla città ma le defezioni delle ultime settimane hanno contribuito a renderla ancora più fiacca, anche perchè ognuna di queste defezioni era accompagnata da attacchi, da dichiarazioni alla stampa, da critiche velenose.
Però, neppure condivido il pensiero di Giovanni quando dice che la gente " non ha capito" la nostra proposta, in quanto il mio convincimento è che la opinione pubblica cittadina non ha "creduto" che la proposta nostra fosse di vera innovazione.
Purtroppo, ha fatto breccia tra i nostri concittadini la martellante campagna sul cognome, la rete familiare etc.
Secondo me Paola non ha raccolto i voti che avrebbe potuto raccogliere, perchè nella opinione pubblica è penetrata l'idea che non di vera innovazione si trattasse ma di un consolidamento di un potere già fortemente radicato nel partito..
Anche se io so per certo che non è così, nella cittadinanza in pochi hanno creduto al dissenso di Dino Marino sulla candidatura della sorella, in pochissimi hanno creduto che si andasse verso un ricambio generazionale, la stragrande maggioranza degli elettori sanseveresi ha pensato che si trattase di un piano pensato e studiato a tavolino, magari al desco domenicale sorseggiando un caffè e un amaro dopo pranzo.
Ripeto io so per certo che non si trattava di un gioco delle parti, ma la città ha pensato diversamente e probabilmente si è sentita un pò presa in giro da un gruppo dirigente che ha voluto castigare.
Ciò detto in estrema sintesi, ora che facciamo?
In primo luogo, prepariamoci ad affrontare un congresso in autunno che sia di rilancio del partito, una reggenza di massimo cinque persone, di garanzia per tutti, ci porti fino all'appuntamento congressuale che segnerà la elezione del nuovo segretario.
In questi mesi, inoltre, cerchiamo di offrire alla città l'immagine di un partito serio con delle regole certe che vengono rispettate.
Ed allora se il Codice Etico del partito prevede la decadenza di chi si è candidato in liste contrapposte al PD, questa regola la dobbiamo fare rispettare, altrimenti si creano dei precedenti davvero pericolosi.
In più, ricostruiamo il tessuto del nostro partito: nessuno deve epurare nessuno, però dobbiamo ridimensionare e smentire le polemiche di questi ultimi mesi che hanno irretito la opininone pubblica, evitando inutili sovraesposizioni, accettando di fare momentanei passi indietro, favorendo nuovi ingressi al partito senza andare a ripescare qualche parruccone del passato che oggi fa il censore ma che negli ultimi anni ha partecipato attivamente alle decisioni e molte di quelle scelte, soprattutto le sue, si sono rivelate sbagliate.
In altri termini, il 6 e 7 giugno su di noi vi è stato un forte acquazzone e su qualcuno è piovuto a ventate: forse questi dovrebbe attendere in casa l'arrivo dell'arcobaleno, che speriamo non si faccia attendere.
In ultimo, un caloroso ringraziamento a quanti, familiari, amici, semplici conoscenti, mi hanno sostenuto in questa difficilissima tornata elettorale. Il loro aiuto mi ha consentito di sopravvivere ad uno tsunami che ha travolto quasi l'intera giunta, in quanto a parte Santarelli e Paola, che erano candidati-sindaco, sono stato l'unico assessore uscente, candidato al Consiglio comunale, ad essere rieletto.
Inoltre, tante grazie alle persone che mi vogliono bene, perchè anche nei momenti di maggiore scoramento( e ne ho avuti tanti in questi ultimi tempi), quando forte era l'idea di abbandonare, mi hanno incorraggiato a proseguire nell'impegno civico, per cui ho grande passione e propensione.
A tutti loro il mio più sentito GRAZIE