venerdì 26 dicembre 2008

Auguri a tutti

Un caro augurio a tutti di un natale sereno e di un 2009 ricco di ogni bene.
Francesco

sabato 13 dicembre 2008

Dalli all'untore!!

Ne " I Promessi Sposi" manzoniani, nelle pagine che rievocano la peste bubbonica scoppiata nel'600 a Milano, è rimasta celebre la scena di una aggressione, ad opera di alcuni, a danno di un anziano, che al grido di " DALLI ALL'UNTORE!" avevano messo in atto un linciaggio, all'uscita di una chiesa meneghina, contro questo vecchio.

Era, cioè, successo che le autorità del tempo, per nascondere le proprie mancanze alla popolazione, a cui non erano stati in grado di garantire condizioni igienicamente adeguate e da cui era originata la peste, avevano diffuso tra la gente la leggenda secondo cui vi era un tizio venuto da molto lontano che si aggirava nella città a spargere una polverina che era la vera origine della peste.

Così che, nel corso di una celebrazione religiosa, era stato notato un anziano molto malandato, un pò lercio il quale, prima di accomodarsi nel banco, aveva lisciato con la mano il fondo della sedia.

Notata da molti questa scena, in pochi attimi si era diffusa tra i presenti la voce secondo cui era quel vecchio " l'untore" maledetto che aveva fatto scoppiare la peste, che tanta gente stava portando alla morte.

Fu così che in pochissimo tempo si costituì un drappello di persone che fuori dalla chiesa percosse ferocemente il vecchio al grido di " DALLI ALL'UNTORE!".

Uscendo dalla metafora, mi sembra che nei tempi che viviamo capita spesso che chi abbia lui stesso serie responsabilità per l'accaduto voglia additare alla opinione pubblica un " untore" o un gruppo di "untori" da esporre al pubblico ludibrio.

Vorrei soffermarmi in questo post sulle dichiarazioni rilasciate qualche giorno fa da Franco PERSIANO, in replica al mio post del 30 novembre sulla problematica del personale, che tante reazioni sta provocando.

Preliminarmente, devo confessare che l'esponente politico di cui mi aspettavo la reazione con certi contenuti era proprio Franco PERSIANO e devo ammettere che con dispiacere mi meravigliavo che l'ex segretario DS non ancora si fosse fatto sentire pubblicamente sull'argomento.

Ho dovuto attendere un pò di giorni ma finalmente, ieri, ho potuto leggere il tanto desiderato intervento su un quotidiano telematico locale.

Ragion per cui, adesso, dopo essere stato tirato in ballo dall'ora responsabile del " MOVIMENTO PER I DIRITTI DELLA CAPITANATA", voglio raccontare un pò di aneddoti a chi avrà voglia di leggermi e lo voglio fare con il mio stile, senza livore, sul mio blog, che è una sorta di " diario pubblico" accessibile a tutti.

Anzitutto, quella espressa nel post del 30 novembre non è una posizione di comodo maturata o manifestata allo scadere del mandato amministrativo ma è una posizione espressa in numerosi interventi nelle sedi politiche, in numerosi scritti, di cui posso produrre copia in qualsiasi momento, ed in sede di giunta ove espressamente ho dissentito sulle scelte in tema di personale.

A distanza di tempo, mi sento tranquillo di avere fatto tutto quello che potevo, in una posizione di assoluto isolamento.

Quello che , invece, è mancato a suo tempo, quando eri tu, caro PERSIANO, il segretario dei DS, è stato proprio il ruolo guida del partito di maggioranza relativa all'interno della coalizione.

Sebbene fosse evidente che la questione meritava una verifica in sede politica, mi chiedo e ti chiedo perchè, da segretario DS, non hai mai provocato una verifica seria al riguardo? Perchè non hai mai affermato con forza il peso politico dell'allora DS?.

Avresti potuto tranquillamente" osare di più", con i numeri bulgari di cui potevi disporre negli organismi di partito.

Magari la avessi avuta io , da segretario, una maggioranza così ampia!!!

Hai, al contrario, preferito preservare gli equilibri politici esistenti ed, astretto da vincoli parentali, non hai messo in atto alcuna azione politica significativa, anche estrema.

Sai bene che in una certa fase vi erano anche le condizioni politiche per farlo; sai bene, inoltre, che l'assessore ai lavori pubblici non ti avrebbe alzato alcuna barricata, se tu lo avessi attuato; sai fin troppo bene che tu non hai avuto il coraggio di andare fino in fondo.

Hai scelto di dondolarti sulla poltrona di segretario, senza una opposizione interna che ti incalzasse sulle questioni politiche ed è bastato un minimo soffio di vento contrario a far ribaltare la sedia a dondolo su cui eri assiso.

Ed allora, invece di chiedere prese di posizione a sei mesi dalla conclusione del mandato su problemi non affronati politicamente a tempo debito, invece di giocare a fare il " girotondino", assumiti, come faremo tutti noi, le tue responsabilità politiche che sono almeno pari a quelle di tutti gli altri.

E' troppo comodo quando si va in minoranza nel partito di appartenenza, darsi al " movimentismo".

Nel 2003, quando fui eletto segretario io, avevi piantato " L'ALBERO DELLA LIBERTA'", che hai poi sradicato di notte, non appena si era profilata per te la opportunità di fare il segretario dei DS.

Oggi, in quanti ne sarete a fare " movimento"?

Purtroppo o per fortuna, la nostra città è una comunità non molto ampia ed ognuno, anche i cittadini, conoscono il percorso politico di ognuno di noi e si chiedono perchè del traffico cittadino non ti sei occupato da segretario dei DS quando avevi in mano le leve del potere politico per incidere sulle scelte. Anche allora il traffico era caotico o da segretario dei DS ti muovevi in elicottero?

Si domandano, poi, se è vero che il PUG è l'ultimo atto di una amministrazione deludente, come tu hai affermato di recente, perchè , da segretario, avendone la possibilità, non ne hai bloccato l'iter di approvazione?

Sai la gente, non avendo risposte soddisfacenti a questi interrogativi, potrebbe sospettare che sia solo un regolamento di conti tra ex DS.

La verità è che la vicenda degli attraversamenti pedonali dovrebbe aprire una riflessione un tantino più elevata rispetto alla piccola speculazione politica, un approfondimento magari bipartisan su una governance nella città di San Severo che apra le maglie dell'apparato burocratico comunale alle giovani professionalità.

Non è pensabile di poter affrontare le sfide del futuro con un apparato amministrativo così ridotto, ormai stanco e certamente non in possesso dei nuovi saperi.

Spero che dopo la "bassa cucina" di questi giorni, dopo i " DALLI ALL'UNTORE!", il gruppo dirigente della nostra città abbia la capacità di darsi una prospettiva a lungo raggio, che ci veda tutti impegnati.

Di ciò se ne gioverebbe anzitutto la città ma anche chi, a prescindre dal colore politico, sarà chiamato a cimentarsi con il governo della città nei prossimi anni.

Ora, eliminata dalla amministrazione SANTARELLI gran parte della debitoria che affliggeva le casse comunali ed auspicando un alleggerimento dei vincoli imposti dal governo nazionale, ciò può essere possibile.

In ultimo, pur ritenendo di avere sempre manifestato ufficialmente, cioè nelle sedi ufficiali, a ciò deputate, come si conviene ad un pubblico amministratore, quanto esposto nel post del 30 novembre, sento di accogliere l'invito di Franco PERSIANO a fare " politica a viso aperto", tanto che, se me ne sarà data la opportunità dal mio partito, mi riproporrò alla città.

Mi piacerebbe che anche tu, PERSIANO, ti candidassi.

Io sui miei talloncini elettorali scriverò sotto il mio nome " assessore comunale uscente", spero che tu sui tuoi scriva" già segretario cittadino DS".

Sarà solo allora che qualcuno di noi potrà gridare " DALLI ALL'UNTORE!"

sabato 6 dicembre 2008

Caro amico, ti scrivo

Solitamente nel linguaggio comune è molto facile apostrofare qualcuno con l'appellattivo amico, anche se lo si conosce appena.


Nel caso specifico, l'amico a cui voglio rivolgermi posso davvero considerarlo tale, atteso che lo conosco da moltissimi anni.


Si tratta di Primiano Pio CALVO o, come lo chiamavamo al Liceo, "PRIMIO".


Se sue due piedi mi venisse chiesto un ricordo liceale di Primiano, io inizierei a raccontargli i campionati studenteschi di calcetto che facevamo al Liceo classico di San Severo, in cui Primiano insieme a pochi altri brillava per impeto, vivacità, impulsività, velocità.


E siccome di quella squadra era il trascinatore, oltre a quello che faceva più gol, dette caratteristiche venivano trasfuse fedelmente in tutta la squadra, che, un pò come il Foggia di Zeman, era fortemente protesa all'attacco e, pur facendo molti gol ne subiva altrettanti, a volte molto ingenuamente.

Capitava così che la squadra della 2^A ( la squadra di Primiano) fortemente sbilanciata in avanti subiva ingenuamente dei goal da un velocissimo Marco VILLANI (3^A), che, approfittandone in contropiede, segnava a ripetizione, nonostante la bravura di Vincenzo NARCISO, il portiere della squadra di Primio, che in alcune azioni con una difesa completamente sguarnita nulla poteva.

Dopo tanti anni Primiano dal campo della palestra del Liceo classico, l'ho reicontrato nell'aula del consiglio comunale di San Severo.

Io facevo il consigliere comunale d'opposizione, lui l'assessore alle politiche giovanili.

Per la verità, nella consiliatura 1999-2004 l'ho visto ben poche volte nell'aula consiliare, tanto che Michele MONACO, il nostro capogruppo, in apertura di un consiglio comunale sarcasticamente aveva chiesto al Sindaco Giuliani di esigere dall'assessore CALVO una maggiore presenza ai lavori del consiglio, cui Primiano aveva partecipato solo il giorno della sua nomina ad assessore.

Quando si dice del rispetto per il consiglio comunale!!!!

Nell'attuale consiliatura, posso dire di averlo visto in azione come oratore in consiglio comunale nei panni di consigliere di opposizione.

E sembrerà strano: ho rivisto il "PRIMIO" del Liceo classico.

Anche in politica, come nel calcio, le caratteristiche della azione di Primiano sono l'impeto, l'impulsività, la giusta e spasmodica voglia di "segnare".

Sia chiaro: dette qualità le trovo più confacenti ad un campo di gioco che all'agone politico ove, a mio modesto avviso, la partita si gioca quasi interamente a centrocampo e non all'attacco.

Cioè, io penso che, dopo la matemetica, la politica è quanto di più razionale vi possa essere: ogni posizione, anche quando deve essere presa in tempi solleciti, deve essere meditata sino al secondo prima.

E' successo che qualche giorno fa il mio post del 30 novembre è stato preso a spunto per un articolo giornalistico, devo dire, dai contenuti abbastanza impegnativi.

Voglio precisare, a conferma di quanto detto innanzi, che quanto ho scritto è stato meditato per lungo tempo ed è frutto non certo della impulsività, che è uno stato d'animo che non mi appartiene, ma più che altro dalla mortificazione per quanto accaduto.

Per onestà intellettuale, devo dire che mi aspettavo delle reazioni ma devo confessare che mi aspettavo una reazione con certi contenuti e da parte di altro esponente politico.

Invece, a rispondermi stamane su un quotidiano è stato il mio amico Primiano.

Nel leggere l'articolo, oltre a capire l'attacco politico a me e all'amministrazione, essendo la dichiarazione di un esponente della opposizione, il quale per mestiere deve per forza dire male dell'avversario, non ho ben compreso la posizione di Primiano CALVO sulla questione del personale.

Invero, da un lato afferma che gli incapaci sono gli amministratori e non i dirigenti, dall'altro, contraddicendo se stesso, esprime perplessità per il concorso che il Comune di San Severo si appresta a bandire ed, in particolare, sul fatto che una quota, la metà, dei posti messi a concorso saranno riservati agli interni.

Allora, caro CALVO, a parte la polemica sugli amministratori che davvero lascia il tempo che trova, ci fai capire cosa pensi sulla problematica in generale?

Io il tuo pensiero lo conosco bene, avendo di ciò discusso con te più volte, ed a memoria posso dire che quanto mi esponesti illo tempore non coincide affatto con quello che hai dichiarato in quel comunicato stampa.

Allora, Primio, da tuo vecchio amico del liceo e senza alcuna vis polemica, consentimi di darti un consiglio, che spero accetterai con spirito amicale: meno DEMOSTENE e più CICERONE, ossia meno impulsività e più raziocinio e poi gioca più a centrocampo e non stare sempre davanti all'attacco, aspettando l'assist sotto rete che potrebbe non arrivarti mai.

In ultimo, come nel calcetto, stando sempre all'attacco la tua squadra potrebbe essere troppo sbilanciata e da attaccante, per dare man forte ai compagni di squadra che stanno nelle retrovie, potresti essere costretto a giocare "LIBERO".

Ad maiora.

domenica 30 novembre 2008

Una struttura inadeguata

Qualche giorno fa la mia attenzione è stata richiamata da un intervento fatto su un giornale telematico locale da parte di una associazione a tutela dei consumatori.

L'intervento era particolarmente curioso in quanto evidenziava un attraversamento pedonale in sanpietrini, nei pressi del liceo scientifico, che terminava in una siepe ed un tratto di pista ciclabile, la cui traiettoria era interrotta da un cassonetto dei rifiuti.

Alla fine dell'articolo, detto movimento, nello stigmatizzare ciò, faceva un severo richiamo ad amministratori, tecnici e progettisti.

Orbene, non ho difficoltà ad ammettere che questi due episodi, forse anche banali, sono lo specchio di una inadeguatezza della struttura comunale che io personalmente vado denunciando da tempo.

Ma partiamo dai due casi specifici delle strisce pedonali e delle piste ciclabili.

Personalmente non ho seguito la prima questione, non rientrando il traffico tra le deleghe del mio assessorato, ma ho preso parte convintamente alla approvazione dei deliberati giuntali che sono a monte di questo intervento.

Sono anche molto d'accordo che l'utilizzo dei sanpietrini chiari in sostituzione delle obsolete strisce in pittura bianca, costituisca una economia per le casse comunali.

Quindi, ritengo giusto l'indirizzo amministrativo che sta alla base dei nostri deliberati.

Inutile, poi, evidenziare che la cosa più difficile per un pubblico amministratore non è solo volerle le cose ma è anche reperire i fondi necessari per attuarle, in un bilancio comunale dalle maglie sempre più strette.

Una volta che l'indirizzo amministrativo viene impartito dai politici, tutta l'operazione passa nelle mani dei tecnici: ed è qui che cominciano i guai!!!

Difatti, nel momento in cui la politica ha licenziato il provvedimento, con tanto di stanziamento di bilancio, sapeva che sarebbero stati realizzati un certo numero di strisce pedonali, con dei sanpietrini con una certa colorazione e con certe dimensioni. Poi il dominus dell'intervento, a questo punto, diventava il dirigente del settore competente.

Ma generalmente prima che l'intervento abbia inizio, non è il caso delle strisce pedonali, passa almeno un mese di fitta corrispondenza tra settori in cui ognuno avoca a sè la pratica, se di facile attuazione, oppure declina la propria competenza, indicando come competente un dirigente di un altro settore se la pratica si presenta insidiosa e/o di una complessità appena un pò superiore alla norma.

Ora, prima della denuncia del movimento dei consumatori, ci eravamo accorti che una striscia pedonale in sanpietrini andava a terminare in una siepe, e sono anche state fatte le dovute rimostranze.

A questo punto delle due l'una: o si taglia la siepe o si tolgono i sanpietrini, però una cosa sia chiara che chi ha concepito quell'attraversamento pedonale non è un eletto del popolo.

Qualcosa di più voglio dire sulle piste ciclabili.

Intanto, va chiarito che l'amministrazione comunale di San Severo è stata una delle poche in Puglia che si è aggiudicato il finanziamento regionale sulla mobilità ciclabile.

Ciò denota una attenzione degli amministratori di questa città verso una problematica che ci sta davvero a cuore.

Ricordo di avere risposto in questa consiliatura almeno a tre interrogazioni di consiglieri di minoranza che mi chiedevano di realizzare le piste ciclabili; quando poi le abbiamo realizzate, gli stessi consiglieri hanno scatenato una campagna violentissima contro le piste ciclabili.

Tuttavia, voglio molto onestamente ammettere che qualche incongruenza nell'intervento sia ravvisabile.

Voglio, altresì, dare conto anche dei motivi che hanno portato a queste incongruenze.

Tutti ricorderanno la cartellonistica apposta su Via Tiberio Solis, preannunciante la realizzazione di una pista ciclabile su quella importante arteria cittadina.

Subito dopo, invece di salutare con favore l'intervento che, a mio modo di vedere, doveva essere prodromico alla pedonalizzazione dell'intera zona, i negozianti di via Tiberio Solis si sono costituiti in un bel comitato contro le piste ciclabili su via Solis: " fate i parcheggi, che dobbiamo fare con 'ste piste, a San Severo ditemi chi va in bicicletta!" gridavano alcuni di questi.

Poi, abbiamo pensato aVia Teresa Masselli ed anche lì lo stesso ritornello.

Alla fine, con una perizia di variante votata da tutti, abbiamo ripiegato sull'attuale percorso.

La cosa bella è che le critiche maggiori in queste settimane le ho sentite proprio da quelli che illo tempore urlavano, che però nel frattempo hanno cambiato il ritornello.

Venendo alla questione sollevata dalla associazione a difesa dei consumatori, senza alcun dubbio è molto strano che un bidone della immondizia venga posto su una pista ciclabile, ma è molto più strano che a due cittadini, sui circa 60.000 abitanti a San Severo, questo sembri del tutto normale, tanto da ritenere non necessario produrre alcun, anche minimo, sforzo per ricercare una diversa soluzione.

So già che se interroghiamo chi di competenza sul perchè del bidone sulla pista, ci dirà che non c'era altro posto ove allocare il bidone.

A tal proposito, vi voglio raccontare un aneddoto risalente a qualche tempo fa.

Era successo che una mia amica di infanzia mi aveva molto garbatamente chiesto di far spostare un bidone dell'immondizia, che era collocato sotto il balcone della camera da letto di sua madre, persona anziana, affetta da un raro e brutto morbo ed a cui i medici avevano prescritto qualche minuto d'aria aperta, seduta al balcone di casa.

Senonchè, mi faceva notare la figlia, l'aria che la povera donna inalava era quella non proprio salubre del cassonetto dei rifiuti e perciò mi chiedeva di adoperarmi per un suo spostamento.

Tempestivamente investita della questione chi di competenza, mi veniva risposto che il cassonetto non si poteva spostare e, solo dietro mia pressante insistenza, mi veniva promesso un sopralluogo, che non è stato mai esperito.

Sta di fatto che dopo oltre un mese il cassonetto era ancora là ed il marito della signora, nonchè padre della mia amica, quasi in lacrime mi chiedeva di fare qualcosa.

A quel punto, avendo già chiamato almeno dieci volte chi di competenza( evito di chiamarlo dirigente!!) insieme all'anziano mi recavo all'asl ove si faceva presente il fatto all'ufficiale sanitario.
La mattina successiva, ricevetti sul mio cellulare la telefonata da parte dell'ufficiale sanitario che mi comunicava che il cassonetto era stato spostato.
Allora un consiglio alla associazione che ha fatto la denuncia: investite l'ufficiale sanitario per spostare il bidone dalla pista ciclabile!!!!!
Di una cosa però sono convinto: se Michele SANTARELLI, che è stato un Sindaco onesto, che ha amministrato onestamente la città, avesse avuto la collaborazione di una compagine dirigenziale di altro livello, oggi il suo, il nostro consenso in città sarebbe molto più alto.
A distanza di tempo, ho la tranquillità morale di averlo detto chiaramente in una giunta di oltre due anni e mezzo fa, ho il cruccio di non essere stato ascoltato.
Ora, alla vigilia dell'apertura di una procedura concorsuale per dirigenti a tempo indeterminato al Comune di San Severo, dico " DIO aiuti la città di San Severo, ci dia una struttura adeguata ai bisogni della nostra comunità".

mercoledì 19 novembre 2008

Che "movimento" in città!

Personalmente ritengo che il sorgere ed il moltiplicarsi di associazioni sia un fatto da salutare positivamente in una realtà cittadina di medie dimensioni, come è quella in cui viviamo.




Sono ugualmente convinto che l'impegno sociale si possa esprimere in vari modi, non da ultimo attraverso la partecipazione ad un partito politico.



Tuttavia, non sono allergico a chi la pensa diversamente da me.



Negli ultimi tempi è sorta a San Severo una associazione che fa della battaglia ai partiti, a tutti i partiti, uno dei punti essenziali dei suoi obiettivi.



Io ritengo che quanti come me militano in un partito politico e lo fanno con sani proponimenti, debbano essere del tutto indifferenti a tale tipologia di critica.



Tuttavia, per le stesse motivazioni sono della opinione che chi milita con serietà in un partito non debba sminuire l'impegno di chi sceglie di stare in una associazione.



Vale a dire, al " vade retro" pronunciato da alcuni va replicato con un pacato e costruttivo " confrontiamoci".



Per questa ragione, qualche giorno fa passeggiando per la città ho incontrato Antonio Franciosi, che conosco da tempo e di cui sono amico, che ho salutato e con il quale ho dialogato per circa 50 minuti.



Devo dire che, pur essendo io sfacciatamente ed orgogliosamente un uomo di partito e pur essendo Antonio componente di un movimento che immagina una " politica fuori dei partiti", su molte questioni ci siamo trovati d'accordo, su altre abbiamo reciprocamente manifestato un dissenso, tra l'altro, facilmente recuperabile.



Quando ci siamo salutati ed ognuno è andato via per la sua strada, camminando ho riflettuto sul nostro colloquio ed ho capito che il dialogo, l'ascolto riduce sempre le distanze.



Invero, se mi fossi fermato allo slogan " la politica fuori dei partiti", io che sono stato segretario di un partito politico avrei dovuto regire stizzito, così rifugendo ogni possibilità di confronto con chi immagina la politica, facendo a meno di me che milito in un partito.



Al contrario, dal colloquio ho compreso che quello innanzi specificato probabilmente è e resta solo uno slogan e che dopo gli slogan entrano in campo le persone, con le loro idee, i loro convincimenti al di là delle appartenenze.



Tuttavia, ciò che non tollero sono quelli che, pur avendo militato in un partito politico per lungo tempo, arrivano a ritenere indifferente la alleanza con il centro-destra o il centro-sinistra.



E' accaduto qualche giorno fa, in occasione di un convegno sul traffico cittadino, che uno dei relatori, persona verso cui ho il massimo rispetto, anzitutto per un fatto anagrafico ma anche per la sua pregressa storia politica ed amministrativa, è arrivato ad affermare che il movimento che rappresentava in quel momento riteneva indifferente un accordo politico con le forze di centro- destra oppure con le forze di centro-sinistra.

Per carità, non che io ritenga obbligatorio che il movimento in parola entri a fare parte della coalizione di centro-sinistra, tutt'altro ritengo che ognuno debba poter giocare a tutto in campo e nel modo che più gli aggrada.
Pur tuttavia, sarebbe stato preferibile che a proferire quelle parole fosse stato un altro componente di quel movimento, magari senza precedenti di partito ed amministrativi.

In effetti, sembra inverosimile ( ma oramai non bisogna meravigliarsi più di nulla!) che un ex segretario del PCI-PDS, già Vice Sindaco, assessore e consigliere comunale e provinciale di quel partito, cada nella più facile e gretta demogogia, secondo cui tutti e tutto da Forza Nuova ai Comunisti di Ferrando siano uguali, tale da ritenere indifferente l'allenza con gli uni piuttosto che con gli altri.

Non so per quanti anni ancora farò politica attivamente, so che la politica, che mi ha catturato sin dagli anni della adolescenza, è un impegno a termine.
Sono convinto però della mia scelta di militare in un partito come il mio ed anche se un domani dovessi pentirmi di questa mia scelta, deciderei di restare fuori dall'agone politico anzichè sminuire l'impegno di questi anni.
Mi spiace molto che questo amico, invece di meditare una sua uscita definitiva dalla scena politica si lasci andare ad affermazioni di puro qualunquismo e tali da appannare il suo curriculum politico ed amministrativo di tutto riguardo.



possa

lunedì 17 novembre 2008

In ricordo di Cosimo MORFEO

Tempo passeggiando per la città la mia attenzione è stata richiamata da un manifesto murale annunciante il programma di un torneo di mini basket intitolato al defunto Cosimo MORFEO.

Cosimo MORFEO si può dire che lo conosco da sempre.

Era bidello alla Scuola Media Palmieri, ove mio padre ha insegnato educazione fisica dal 1976 sino all'anno del suo pensionamento, e dove io stesso ho fatto le medie.

Cosimo, che tutti a scuola, da alunni a docenti, chiamavano in pesante cadenza sanseverese " MORFE'!", non era il solito bidello che tutti noi siamo abituati a vedere con i piedi vicino alla stufa a fare le parole crociate o a giocare le schedine del totocalcio, ma era un bidello che non stava mai fermo, che dava il "tu" ai professori ( che da lui lo accettavano ben volentieri) e che prendeva in giro gli alunni.

In più, la particolarità di Cosimo era che aveva una grande passione per la pallacanestro, inculcatagli da Vanni PELUSO CASSESE ai tempi del pallone della Palmieri, tanto che, da essere il bidello della scuola che apriva il pallone per consentire gli allenamenti della Cestistica, era nel frattempo diventato allenatore di pallacanestro con tanto di tesserino federale.

A partire, però, dal 1976 la sua strada si era incrociata con un altro appassionato di basket che in quell'anno era stato trasferito dall'Industriale alla Palmieri: Tonino MIGLIO, mio padre.
Ricordo un anno, credo fosse il gennaio del 1978 nei giorni in cui la scuola era ancora chiusa per le vacanze natalizie, che di buon'ora Cosimo era venuto a bussare al portone di casa mia per avvisare mio padre che il pallone pressostatico della Palmieri si stava sgonfiando.
Ricordo la sollecitudine con la quale mio padre si vestì e e la corsa che fece al pallone , che era a poche centinaia di metri da casa mia, e ricordo che anche io, onnipresente cagnolino sempre al seguito di mio padre, andai al pallone.
Ricordo come fosse ieri MORFEO e mio padre sotto a questo tendone a sorreggere il pallone che poco alla volta stava cadendo sul loro capo e non dimenticherò mai le urla di mio padre" MORFE' min a iavizà" che si alternavano a " Francesco vai fuori...... vai fuori!!!!!".
Quel giorno il pallone fu salvato e da quel giorno cominciarono le sfide sino all'ultimo canestro nei campionati giovanili tra le squadrette di mini basket di Cosimo MORFEO, che già allenava da un pò di anni, e quelle di Tonino MIGLIO.
Cosimo garreggiava sotto il prestigioso emblema della A.S. Cestistica San Severo e noi sotto l'emblema inventato da mio padre di Centro Olimpia.
Capitò per molti anni che nei rispettivi campionati le squadre di Cosimo e le nostre terminavano il girone a pari punti al primo posto, ed ogni incontro con la Cestistica era una sfida sino all'ultimo secondo.
Ricordo l'arringa che mio padre faceva negli spogliatoi prima di andare in campo, in tuta da ginnastica con il fischietto al collo e l'immancabile borsello.
Li gasava così tanto, che quando i baby cestisti entravano in campo somigliavano alle tigri, quando al circo escono dalla gabbia.
Ma pure Cosimo non era da meno, come si sentivano le urla dallo spogliatoio che era affianco!!!
Dal primo secondo della partita sino all'ultimo, Cosimo e mio padre non si fermavano un attimo: urlavano e urlando saltavano di qua e di là come delle cavallette impazzite.
Ed anche io, che bambinetto stavo in panchina, urlavo e saltavo, facendo la loro imitazione.
Ricordo una volta che Cosimo incitava i suoi ragazzi a fare il pressing a tutto campo per recuperare lo svantaggio e gridava a squarciagola " PRESS!!! PRESS!! PRESS!!" ed io dalla panchina opposta a gridare " PRESS!!! PRESS!!!PRESS!! ".
Sino a quando l'arbitro, un giovanissimo Ciro MATARANTE, oggi validissimo avvocato del nostro foro, ad una pausa di gioco con il sorriso sulle labbra verso mio padre" Professore, Francesco non è scritto a referto se non tace lo devo fare allontanare!" e mio padre " Francesco, se non ti siedi e non stai zitto non vieni più con me!".
Di aneddoti come questo risalenti a quegli anni ne potrei raccontare a iosa, ma sarebbe troppo lungo.
Cosimo lo reincontrato molti anni dopo quando sono tornato a San Severo dall'università ed, ultimamente nel 2004 non appena diventato assessore, mi aveva chiamato per strada raccomandandomi di fare le cose buone e di mantenermi pulito.
L'ultima volta che lo ho incontrato non era già più il MORFEO della Palmieri ed io gli ho ricordato le vecchie sfide e della nostalgia che avevo di quei giorni.
Lo ho voluto ricordare in questo spazio e ringraziarlo per non essere rimasto vicino alla stufa a giocare la schedina del totocalcio, come facevano gli altri, e di essersi mosso e di essersi dato da fare, facendo così il vero tredici della sua vita:i tanti ragazzi cui ha trasmesso la passione per il basket. Ciao Cosimo e anche dall'alto non smettere mai di dire a noi che siamo qui giù " PRESS!PRESS!".

domenica 16 novembre 2008

Quando il Pd è unito....... si adotta il PUG!

La settimana scorsa l'amministrazione comunale in cui sono assessore ai LL.PP. ha adottato il Piano Urbanistico Generale.
Questo importante risultato lo si è raggiunto grazie alla coesione in sede di voto avuta dal gruppo consiliare del PD.
Se questa fosse venuta a mancare, non ci sarebbero stati i voti necessari per approvare l'accapo.
Questo episodio è, a mio modesto avviso, uno dei tanti esempi che si potrebbero fare per dimostrare che quando il Pd c'è ed è unito, l'intera alleanza ed anche chi in questo momento la presiede ne trae giovamento.
Il consiglio comunale della scorsa settimana dovrebbe anche essere da monito per chi in questi mesi ha tentato, esclusivamente per fatto personale, di dividere il PD e di minarne la autorevolezza all'interno della coalizione.
In verità, se il mio partito arriverà diviso all'appuntamento elettorale di primavera, qualunque ipotesi di candidatura alla carica di sindaco sarà minoritaria nella città.
Come dire, il " dividi et impera", che in passato ha molto spesso funzionato per qualcuno, rischia nel prossimo futuro di essere foriero di sconfitte , anche pesanti.
Allora, come diceva Renzo Arbore in una vecchia reclame " meditate gente, meditate!"
L'invito allora che mi sento di fare è di non pensare a spaccare il PD ma di lavorare a ricostruire anche i partiti che, presenti nella coalizione che ha vinto nel 2004, si sono nel frattempo liquefatti.
In altre parole, adesso bisogna ricostruire la coalizione e renderla più ampia e non perseguire la divisione e la frantumazione del Partito Democratico.
Se così sarà, visto il desolante quandro presente nel centro destra, si può tornare a vincere.

sabato 15 novembre 2008

Il PD: una speranza da non abbandonare.

Che la nascita del Partito Democratico non era una operazione semplice, lo avevamo intuito un pò tutti.
A San Severo, poi, l'operazione si appalesava davvero complessa.
Il mio partito, il DS, di cui sono stato segretario cittadino a 29 anni, e componente della segreteria provinciale a 28, viveva ormai da 15 anni una perenne lacerazione che per moltissimo tempo ha condizionato fortemente l'azione ed il pensiero del partito.
Si è sempre voluto far credere che detta dialettica interna poggiasse su un diverso pensiero politico e per molto tempo io ci ho anche creduto ed ho sempre preso posizione, non rifiutando mai di schierarmi.
Ad un certo punto, la situazione è implosa perchè nelle nostre contrapposizioni la politica c'entrava ben poco.
Personalmente la nascita del Partito Democratico l'ho vissuta come la possibilità di uscire da questo grigiore, l'ho vista come la possibilità di allargare il gruppo dirigente del partito, di uscire dai soliti scontri contro qualcuno, che ci avevano davvero stancato.
Ed in effetti, la bella stagione delle primarie che abbiamo vissuto lo scorso anno è stato un richiamo per molti alla partecipazione politica e sociale nella nostra città.
Tuttavia, il ritornello rischia di tornare ad essere lo stesso.
Il riaffiorare delle solite contrapposizioni ha raffredato molti amici, che ormai da tempo disertano le nostre riunioni, e non lo nascondo, mi ha disamorato per qualche tempo alla assidua vita di partito.
Sia chiaro: un partito politico, anche quando vive momenti difficili, è pur sempre un luogo di incontro di idee come è una qualsiasi realtà associativa, ed è perciò meritevole di rispetto e considerazione, al pari di ogni altra associazione poltica e/o culturale.
Ragion per cui, la polemica che qualcuno sta portando avanti contro i partiti mi sembra una polemica vecchia, stantia, che sento ripetere come una vecchia filastrocca da quando intendo di politica e che, francamente, ha il retrogusto amaro della facile demagogia, che anch'essa, come la litigiosità nei DS, ha stancato.
Ed allora mi auguro che il PD, il mio partito, anzichè precipitare nel vortice della rissa interna, come spero non avvenga, recuperi la carica di innovazione che aveva all'atto della sua nascita.
Nelle prossime settimane vi saranno momenti che potranno qualificare il nostro partito ed in cui non deve mancare una buona dose di coraggio.
Ci vorrà coraggio nel presentare una proposta globale alla città, che certo non si esaurisce nel nominativo da candidare a sindaco ma deve essere di ampio respiro e di autentico rinnovamento.
Questa proposta globale deve mirare ad ampliare anche la nostra coalizione senza però snaturare l'essenza del nostro impegno politico.
Ritengo andranno sostenute le proposte di candidato sindaco che consentiranno di realizzare detto allargamento, non rinunciando a difendere anche la attività amministrativa di questi anni.
Però preliminare a questo è il recuparo all'interno del PD di una comunione di intenti che francamente negli ultimi tempi sta scemando.
Una divisione nel PD sarebbe una iattura per tutta la alleanza, e perciò deve essere evitata da tutti noi.
Il mio impegno futuro all'interno del partito sarà di questa natura sperando di recuperare l'entusiasmo alla politica dei giorni migliori.

giovedì 15 maggio 2008

La Cestistica è un patrimonio della nostra città

La crisi profonda in cui è precipitata la A.S. Cestistica San Severo, in seguito al mancato raggiungimento dell'obiettivo della promozione in serie B2, assume dei tratti davvero preoccupanti.
Chi, come lo scrivente, ha trascorso da ragazzo, nei campionati giovanili, delle ore indimenticabili con addosso la casacca del sodalizio giallonero non può restare indifferente alla notizia di una probabile non iscrizione al campionato di serie C1, il prossimo anno.
Ma la Cestistica non è solo un dato affettivo per molti ragazzi, o ex tali, ma costituisce un patrimonio per l'intera città, anche per chi non ha mai avuto tra le mani un pallone da basket.
La Cestistica per tanti anni ha allietato le nostre domenica- sera, ha costituito motivo di discussione, il lunedì mattina, con i compagni di scuola che tifavano per l'AGRICOMM l'altra compagine societaria, ora totalmente assorbita dalla CESTISTICA.
La Cestistica, quando era abbinata al marchio FAMS ai tempi del Pallone di Via Apricena, era l'orgoglio dei sanseveresi residenti fuori città e che tante volte, andando in trasferta, trovavamo alle porte dei Palasport in attesa dell'arrivo di qualche volto noto dei tempi passati, o ansiosi di riascoltare la inconfondibile parlata sanseverese dalla pesante cadenza dialettale, tipica della nostra città.
E' una parte di noi, che non può, non deve andarsene via.

martedì 22 aprile 2008

Successo della serata di presentazione delle opere letterarie di Fausto Mariano Antonucci

E' stata molto partecipata la serata, tenutasi ieri 21 aprile presso l'Auditorium del Teatro Verdi di San Severo, dedicata all'opera letteraria di Fausto Mariano Antonucci.


Alla presenza di un pubblico attento e molto qualificato i relatori hanno presentato ciascuno un'opera dell'autore.


Dopo i saluti e gli apprezzamenti per il buon lavoro svolto da Fausto, non solo come scrittore ma anche come giornalista, del Sindaco Santarelli, dell'Assessore Monaco e dell'Avv. Angelo Manuali, proprietario della casa Editrice Bastogi di Foggia che ha pubblicato le opere di Antonucci, sono intervenuti Mons. Mario Cota, l'Avv. Miglio e l'Avv. Gitto.
Al termine della tavola rotonda è stata consegnata a tutti i partecipanti una pergamena curata dall'artista Silvestro Regina a ricordo della serata.

D'Alema a San Severo per Paolo CAMPO

Giovedì 24 aprile 2008, alle ore 19, si terrà in Piazza Allegato in San Severo una manifestazione pubblica con l'On. Massimo D'Alema e l'Avv. Paolo Campo, Candidato alla Presidenza della Amministrazione Provinciale di Foggia.
Dillo anche ai tuoi amici con una telefonata, un sms, una e-mail: dobbiamo esserci tutti al fianco di Paolo per questa importante battaglia.

lunedì 21 aprile 2008

La vittoria di Walter

Il risultato della ultima consultazione elettorale può essere davvero considerato una affermazione per il nuovo corso politico promosso da Walter Veltroni.




Invero, non era pensabile che, a soli due mesi dalla caduta del Governo di centro-sinistra, una formazione politica di nuova creazione, quale era il PD, potesse azzerare in un sol colpo il sentimento di delusione generato dall'anticipato scioglimento del Parlamento.




Anzi, la delusione dell' elettorato della disciolta Unione si è riversata in modo violento sulle piccole formazioni politiche partecipanti alla coalizione di centro- sinistra.




La debacle della Sinistra Arcobaleno e del Partito Socialista la dice lunga sulle aspettative di semplificazione del quadro politico portata avanti a gran voce nelle urne dagli elettori ma sta anche a significare come gli elettori della ex Unione siano delusi dell'agire politico tenuto negli ultimi anni dalle forze della sinistra c.d. antagonista.


Non è ritenuto più accettabile che una medesima formazione politica aspiri ad essere nello stesso tempo forza di governo dei processi politici ed economici e catalizzatrice delle espressioni di protesta che sulle piazze, nei centri sociali o altrove vengono indirizzati contro chi assume la responsabilità di governo.


Certamente, la assenza tra gli scranni parlamentari di un raggruppamento di sinistra non significa e nè deve significare che temi quali la difesa del lavoro, soprattutto di quello precario, la giustizia sociale, la difesa della scuola pubblica, la equità fiscale debbano essere tralasciati nell'agenda politica.

E' necessario che i contenuti programmatici del PD diano il giusto rilievo a queste problematiche, in modo che gli elettori della estrema sinistra non abbiano ad avvertire una carenza di rappresentanza, dovuta al non ingresso in parlamento di esponenti della estrema sinistra e possano maturare una maggiore affectio rispetto al nuovo partito, con l'auspicio che in futuro ne possano diventare elettori.

E', altresì, necessario che da questa sconfitta elettorale si costruiscano le basi per puntare ad essere forza di governo alla prossima tornata elettorale.

Nel perseguimento di questo obiettivo, sarebbe un errore se l'opposizione in parlamento e nel paese del PD fosse incentrata su uno sfrenato anti- berlusconismo tutto sulla parsona e poco sulle politiche.

Sarebbe opportuno che il cognome del futuro Presidente del Consiglio comparisse il meno possibile sulle labbra degli esponenti del PD, ad evitare una gratuita pubblicità alla persona che è già abbastanza nota, anche per gli aspetti non sempre gradevoli dei suoi atteggiamenti, all'elettorato.
Va, altresì, proseguito il processo politico iniziato da Veltroni, con coerenza e senza ripensamenti.
A tal proposito, non è giustificabile che una forza politica che fa del rinnovamento della politica e dei modi di concepirla il suo tratto caratterizzante possa proporre all'elettorato candidature, come quella di Rutelli a Roma, che chiaramente hanno il sapore di "riedizione" del passato nenche tanto recente, di cui non si deve avere alcuna nostalgia.
Tuttavia, l'errore, perchè la candidatura di Rutelli a Roma tale è stato, non può giustificare tentennamenti sul nuovo corso politico, che, al contrario, deve essere rafforzato da tutti noi senza riserve.
Il ritorno alle vecchie strategie di alleanze sarrebbe un errore imperdonabile che troverebbe la netta censura da parte dell'elettorato.
Il PD, anche se forza nuova ed in fase di radicamento sul territorio, rappresenta oltre il 30% degli italiani e, pertanto, anche sul territorio non deve temere di presentare agli elettori suoi uomini o sue donne, facendo comprendere ai cittadini che la storia, anche quella politica, deve andare avanti e non può avere rallentamenti se non proprio battute di arresto.
Vanno , perciò repressi sul nascere facili paternali su "l'alto senso delle battaglie del passato" che perchè inserite in un contesto , giustappunto, del passato oggi non sono di per sè sole produttive di consenso da parte della gente.
Tuttavia, si deve produrre ogni sforzo per evitare conflitti " generazionali" che nessuno capirebbe.
Quelli che oggi fanno le paternali, a San Severo, non devono dimenticare che molti di loro negli anni '70 si trovarono a guidare nella nostra città un partito, il Partito Comunista Italiano, che la generazione precedente, fatta di gente con una modesta formazione culturale ma con una grande intelligenza e lungimiranza politica, consegnò loro come un gioiello da custodire con cura ed attenzione.
La storia successiva, al contrario, non sempre ha ripagato quegli uomini per il loro atto di generosità in quanto la storia dei decenni successivi di quel partito o dei suoi discendenti è costellata di errori, di personalismi, di " faide" che ora speriamo di avere messo alle nostre spalle.


io lo conosco Paolo!

Cari amici,
sabato e domenica 27 e 28 aprile 2008, si torna alle urne per eleggere il Presidente della Amministrazione Provinciale di Foggia.
Questo perchè nessuno dei candidati alla carica di Presidente della Provincia di Foggia ha raggiunto il quorum del 50% + 1 dei voti.
Il più suffragato al primo turno è stato Paolo CAMPO, Sindaco di Manfredonia e Coordinatore Provinciale del PD in Capitanata.
Coerentemente a quanto promesso all'elettorato all'inizio della campagna elettorale, Paolo non ha fatto apparentemento con nessuna lista tra quelle che al primo turno sostenevano la candidatura di Santaniello e Agostinacchio.
Dall'altra parte, nella coalizione che sosteneva Pepe, al contrario, non si è esitato nemmeno un istante a rincorrere, chissà a quale prezzo, gli altri partiti al fine di vincere le elezioni.
La coeranza e la serietà di Paolo e dei partiti che lo sotengono va premiata, perchè rispecchia il desiderio di nuova politica che a gran voce da tempo chiedono i nostri concittadini.
Con Paolo questo nuovo modo di concepire la politica può finalmente avere ingresso nella amministrazione provinciale di Foggia, tocca ora a noi dargli la forza per poterlo fare.
Io lo conosco Paolo e vi chiedo di sostenerlo tutti insieme per sconfiggere la vecchia politica.

domenica 20 aprile 2008

Incontro con l'autore Fausto Mariano Antonucci

Lunedì 21 aprile 2008, alle ore 18 presso l'Auditorium del Teatro Giuseppe Verdi di San Severo si terrà una Tavola Rotonda con lo scrittore Fausto Mariano Antonucci.
Dopo i saluti del Sindaco di San Severo Avv. Michele Santarelli e dell'Assessore alla cultura del Comune di San Severo, Ins. Michele Monaco, interverranno l'Avv. Angelo Manuali- Editore della Bastogi Editrice Italiana, Mons. Mario Cota- Vicario Generale della Diocesi di San Severo, l'Avv. Mario Gitto, scrittore ed autore del romanzo " Morfeo" e l'Avv. Francesco Miglio che presenterà una silloge poetica di Fausto Mariano Antonucci.
Il dibattito sarà moderato dalla Dott.ssa Concetta Grimaldi, Direttrice della Biblioteca Comunale " A. Minuziano".

Benvenuto sul mio blog


Carissimi amici, vi formulo il benvenuto sul mio blog. Spero che esso possa essere strumento di dibattito dei temi più disparati della nostra amata città, ma anche momento di riflessione sui vari aspetti del nostro vissuto quotidiano, delle sue difficoltà, che dovremo affrontare sempre senza paura, ma anche delle nostre speranze e delle nostre gioie.

Talvolta, approfitterò di qualche spazio per rendervi partecipi delle iniziative che intraprenderò come Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di San Severo: di ciò mi scuso, sperando di non annoiarvi oltremodo.

Cordialmente Francesco