venerdì 26 dicembre 2008

Auguri a tutti

Un caro augurio a tutti di un natale sereno e di un 2009 ricco di ogni bene.
Francesco

sabato 13 dicembre 2008

Dalli all'untore!!

Ne " I Promessi Sposi" manzoniani, nelle pagine che rievocano la peste bubbonica scoppiata nel'600 a Milano, è rimasta celebre la scena di una aggressione, ad opera di alcuni, a danno di un anziano, che al grido di " DALLI ALL'UNTORE!" avevano messo in atto un linciaggio, all'uscita di una chiesa meneghina, contro questo vecchio.

Era, cioè, successo che le autorità del tempo, per nascondere le proprie mancanze alla popolazione, a cui non erano stati in grado di garantire condizioni igienicamente adeguate e da cui era originata la peste, avevano diffuso tra la gente la leggenda secondo cui vi era un tizio venuto da molto lontano che si aggirava nella città a spargere una polverina che era la vera origine della peste.

Così che, nel corso di una celebrazione religiosa, era stato notato un anziano molto malandato, un pò lercio il quale, prima di accomodarsi nel banco, aveva lisciato con la mano il fondo della sedia.

Notata da molti questa scena, in pochi attimi si era diffusa tra i presenti la voce secondo cui era quel vecchio " l'untore" maledetto che aveva fatto scoppiare la peste, che tanta gente stava portando alla morte.

Fu così che in pochissimo tempo si costituì un drappello di persone che fuori dalla chiesa percosse ferocemente il vecchio al grido di " DALLI ALL'UNTORE!".

Uscendo dalla metafora, mi sembra che nei tempi che viviamo capita spesso che chi abbia lui stesso serie responsabilità per l'accaduto voglia additare alla opinione pubblica un " untore" o un gruppo di "untori" da esporre al pubblico ludibrio.

Vorrei soffermarmi in questo post sulle dichiarazioni rilasciate qualche giorno fa da Franco PERSIANO, in replica al mio post del 30 novembre sulla problematica del personale, che tante reazioni sta provocando.

Preliminarmente, devo confessare che l'esponente politico di cui mi aspettavo la reazione con certi contenuti era proprio Franco PERSIANO e devo ammettere che con dispiacere mi meravigliavo che l'ex segretario DS non ancora si fosse fatto sentire pubblicamente sull'argomento.

Ho dovuto attendere un pò di giorni ma finalmente, ieri, ho potuto leggere il tanto desiderato intervento su un quotidiano telematico locale.

Ragion per cui, adesso, dopo essere stato tirato in ballo dall'ora responsabile del " MOVIMENTO PER I DIRITTI DELLA CAPITANATA", voglio raccontare un pò di aneddoti a chi avrà voglia di leggermi e lo voglio fare con il mio stile, senza livore, sul mio blog, che è una sorta di " diario pubblico" accessibile a tutti.

Anzitutto, quella espressa nel post del 30 novembre non è una posizione di comodo maturata o manifestata allo scadere del mandato amministrativo ma è una posizione espressa in numerosi interventi nelle sedi politiche, in numerosi scritti, di cui posso produrre copia in qualsiasi momento, ed in sede di giunta ove espressamente ho dissentito sulle scelte in tema di personale.

A distanza di tempo, mi sento tranquillo di avere fatto tutto quello che potevo, in una posizione di assoluto isolamento.

Quello che , invece, è mancato a suo tempo, quando eri tu, caro PERSIANO, il segretario dei DS, è stato proprio il ruolo guida del partito di maggioranza relativa all'interno della coalizione.

Sebbene fosse evidente che la questione meritava una verifica in sede politica, mi chiedo e ti chiedo perchè, da segretario DS, non hai mai provocato una verifica seria al riguardo? Perchè non hai mai affermato con forza il peso politico dell'allora DS?.

Avresti potuto tranquillamente" osare di più", con i numeri bulgari di cui potevi disporre negli organismi di partito.

Magari la avessi avuta io , da segretario, una maggioranza così ampia!!!

Hai, al contrario, preferito preservare gli equilibri politici esistenti ed, astretto da vincoli parentali, non hai messo in atto alcuna azione politica significativa, anche estrema.

Sai bene che in una certa fase vi erano anche le condizioni politiche per farlo; sai bene, inoltre, che l'assessore ai lavori pubblici non ti avrebbe alzato alcuna barricata, se tu lo avessi attuato; sai fin troppo bene che tu non hai avuto il coraggio di andare fino in fondo.

Hai scelto di dondolarti sulla poltrona di segretario, senza una opposizione interna che ti incalzasse sulle questioni politiche ed è bastato un minimo soffio di vento contrario a far ribaltare la sedia a dondolo su cui eri assiso.

Ed allora, invece di chiedere prese di posizione a sei mesi dalla conclusione del mandato su problemi non affronati politicamente a tempo debito, invece di giocare a fare il " girotondino", assumiti, come faremo tutti noi, le tue responsabilità politiche che sono almeno pari a quelle di tutti gli altri.

E' troppo comodo quando si va in minoranza nel partito di appartenenza, darsi al " movimentismo".

Nel 2003, quando fui eletto segretario io, avevi piantato " L'ALBERO DELLA LIBERTA'", che hai poi sradicato di notte, non appena si era profilata per te la opportunità di fare il segretario dei DS.

Oggi, in quanti ne sarete a fare " movimento"?

Purtroppo o per fortuna, la nostra città è una comunità non molto ampia ed ognuno, anche i cittadini, conoscono il percorso politico di ognuno di noi e si chiedono perchè del traffico cittadino non ti sei occupato da segretario dei DS quando avevi in mano le leve del potere politico per incidere sulle scelte. Anche allora il traffico era caotico o da segretario dei DS ti muovevi in elicottero?

Si domandano, poi, se è vero che il PUG è l'ultimo atto di una amministrazione deludente, come tu hai affermato di recente, perchè , da segretario, avendone la possibilità, non ne hai bloccato l'iter di approvazione?

Sai la gente, non avendo risposte soddisfacenti a questi interrogativi, potrebbe sospettare che sia solo un regolamento di conti tra ex DS.

La verità è che la vicenda degli attraversamenti pedonali dovrebbe aprire una riflessione un tantino più elevata rispetto alla piccola speculazione politica, un approfondimento magari bipartisan su una governance nella città di San Severo che apra le maglie dell'apparato burocratico comunale alle giovani professionalità.

Non è pensabile di poter affrontare le sfide del futuro con un apparato amministrativo così ridotto, ormai stanco e certamente non in possesso dei nuovi saperi.

Spero che dopo la "bassa cucina" di questi giorni, dopo i " DALLI ALL'UNTORE!", il gruppo dirigente della nostra città abbia la capacità di darsi una prospettiva a lungo raggio, che ci veda tutti impegnati.

Di ciò se ne gioverebbe anzitutto la città ma anche chi, a prescindre dal colore politico, sarà chiamato a cimentarsi con il governo della città nei prossimi anni.

Ora, eliminata dalla amministrazione SANTARELLI gran parte della debitoria che affliggeva le casse comunali ed auspicando un alleggerimento dei vincoli imposti dal governo nazionale, ciò può essere possibile.

In ultimo, pur ritenendo di avere sempre manifestato ufficialmente, cioè nelle sedi ufficiali, a ciò deputate, come si conviene ad un pubblico amministratore, quanto esposto nel post del 30 novembre, sento di accogliere l'invito di Franco PERSIANO a fare " politica a viso aperto", tanto che, se me ne sarà data la opportunità dal mio partito, mi riproporrò alla città.

Mi piacerebbe che anche tu, PERSIANO, ti candidassi.

Io sui miei talloncini elettorali scriverò sotto il mio nome " assessore comunale uscente", spero che tu sui tuoi scriva" già segretario cittadino DS".

Sarà solo allora che qualcuno di noi potrà gridare " DALLI ALL'UNTORE!"

sabato 6 dicembre 2008

Caro amico, ti scrivo

Solitamente nel linguaggio comune è molto facile apostrofare qualcuno con l'appellattivo amico, anche se lo si conosce appena.


Nel caso specifico, l'amico a cui voglio rivolgermi posso davvero considerarlo tale, atteso che lo conosco da moltissimi anni.


Si tratta di Primiano Pio CALVO o, come lo chiamavamo al Liceo, "PRIMIO".


Se sue due piedi mi venisse chiesto un ricordo liceale di Primiano, io inizierei a raccontargli i campionati studenteschi di calcetto che facevamo al Liceo classico di San Severo, in cui Primiano insieme a pochi altri brillava per impeto, vivacità, impulsività, velocità.


E siccome di quella squadra era il trascinatore, oltre a quello che faceva più gol, dette caratteristiche venivano trasfuse fedelmente in tutta la squadra, che, un pò come il Foggia di Zeman, era fortemente protesa all'attacco e, pur facendo molti gol ne subiva altrettanti, a volte molto ingenuamente.

Capitava così che la squadra della 2^A ( la squadra di Primiano) fortemente sbilanciata in avanti subiva ingenuamente dei goal da un velocissimo Marco VILLANI (3^A), che, approfittandone in contropiede, segnava a ripetizione, nonostante la bravura di Vincenzo NARCISO, il portiere della squadra di Primio, che in alcune azioni con una difesa completamente sguarnita nulla poteva.

Dopo tanti anni Primiano dal campo della palestra del Liceo classico, l'ho reicontrato nell'aula del consiglio comunale di San Severo.

Io facevo il consigliere comunale d'opposizione, lui l'assessore alle politiche giovanili.

Per la verità, nella consiliatura 1999-2004 l'ho visto ben poche volte nell'aula consiliare, tanto che Michele MONACO, il nostro capogruppo, in apertura di un consiglio comunale sarcasticamente aveva chiesto al Sindaco Giuliani di esigere dall'assessore CALVO una maggiore presenza ai lavori del consiglio, cui Primiano aveva partecipato solo il giorno della sua nomina ad assessore.

Quando si dice del rispetto per il consiglio comunale!!!!

Nell'attuale consiliatura, posso dire di averlo visto in azione come oratore in consiglio comunale nei panni di consigliere di opposizione.

E sembrerà strano: ho rivisto il "PRIMIO" del Liceo classico.

Anche in politica, come nel calcio, le caratteristiche della azione di Primiano sono l'impeto, l'impulsività, la giusta e spasmodica voglia di "segnare".

Sia chiaro: dette qualità le trovo più confacenti ad un campo di gioco che all'agone politico ove, a mio modesto avviso, la partita si gioca quasi interamente a centrocampo e non all'attacco.

Cioè, io penso che, dopo la matemetica, la politica è quanto di più razionale vi possa essere: ogni posizione, anche quando deve essere presa in tempi solleciti, deve essere meditata sino al secondo prima.

E' successo che qualche giorno fa il mio post del 30 novembre è stato preso a spunto per un articolo giornalistico, devo dire, dai contenuti abbastanza impegnativi.

Voglio precisare, a conferma di quanto detto innanzi, che quanto ho scritto è stato meditato per lungo tempo ed è frutto non certo della impulsività, che è uno stato d'animo che non mi appartiene, ma più che altro dalla mortificazione per quanto accaduto.

Per onestà intellettuale, devo dire che mi aspettavo delle reazioni ma devo confessare che mi aspettavo una reazione con certi contenuti e da parte di altro esponente politico.

Invece, a rispondermi stamane su un quotidiano è stato il mio amico Primiano.

Nel leggere l'articolo, oltre a capire l'attacco politico a me e all'amministrazione, essendo la dichiarazione di un esponente della opposizione, il quale per mestiere deve per forza dire male dell'avversario, non ho ben compreso la posizione di Primiano CALVO sulla questione del personale.

Invero, da un lato afferma che gli incapaci sono gli amministratori e non i dirigenti, dall'altro, contraddicendo se stesso, esprime perplessità per il concorso che il Comune di San Severo si appresta a bandire ed, in particolare, sul fatto che una quota, la metà, dei posti messi a concorso saranno riservati agli interni.

Allora, caro CALVO, a parte la polemica sugli amministratori che davvero lascia il tempo che trova, ci fai capire cosa pensi sulla problematica in generale?

Io il tuo pensiero lo conosco bene, avendo di ciò discusso con te più volte, ed a memoria posso dire che quanto mi esponesti illo tempore non coincide affatto con quello che hai dichiarato in quel comunicato stampa.

Allora, Primio, da tuo vecchio amico del liceo e senza alcuna vis polemica, consentimi di darti un consiglio, che spero accetterai con spirito amicale: meno DEMOSTENE e più CICERONE, ossia meno impulsività e più raziocinio e poi gioca più a centrocampo e non stare sempre davanti all'attacco, aspettando l'assist sotto rete che potrebbe non arrivarti mai.

In ultimo, come nel calcetto, stando sempre all'attacco la tua squadra potrebbe essere troppo sbilanciata e da attaccante, per dare man forte ai compagni di squadra che stanno nelle retrovie, potresti essere costretto a giocare "LIBERO".

Ad maiora.