Si sa la funzione c.d. ispettiva è una prerogativa essenziale del consigliere comunale.
Nei mesi precedenti, ho interrogato più volte la amministrazione comunale di San evero per avere esatta conoscenza delle volontà dell'A.C. su talune problematiche, di volta in volta proposte.
Ricordo la interrogazione sulla esatta applicazione della convenzione del P.R.U. sull'area dell'ex Consorzio Agrario e quella sulla applicazione del D.l.gs. n. 81/2008 relativa alla Sicurezza sui luoghi di lavoro dei dipendenti comunali.
Nel primo caso, sebbene sia decorso abbondantemente il termine per rispondere, l'A.C. di San Severo ha ritenuto di non dovere riscontrare la interrogazione, dando così prova di avere le idee parecchio confuse sul tema, tanto da non abbozzare neppure una risposta, seppur di rito.
Nell'altro caso, invece, la solerte amministrazione comunale di San Severo mi aveva risposto per iscritto con una nota, sottoscritta dall'Assessore al Personale, in cui si rassicurava circa l'esatta applicazione del D.lgs. n. 81/2008 i cui adempimenti erano stati tutti espletati o erano in fase di espletamento.
A detta missiva dell'Assessore al Personale veniva dato il massimo risalto dall'amministrazione sanseverese che, attraverso un comunicato stampa, dava contezza all'intera collettività di quanto fosse stata solerte la azione amministrativa a detto proposito.
Sta di fatto che detto ultimo comunicato ha verosimilmente fatto irritare molto il Dirigente competente, l'Arch. Pasquale MININNO, il quale con nota (Prot. n. 241/Suap del 19.4.2010) da Lui medesimo sottoscritta ha smentito integralmente quanto in precedenza asserito dai solerti rappresentanti istituzionali del Comune di San Severo.
In questa nota l'Arch. MININNO espressamente chiarisce: " non corrisponde alla realtà dei fatti quanto rilevato nella risposta che l'Assessore al Personale dà al consigliere Miglio, ovvero che l'amministrazione ha attivato le procedure previste, scaricando la responsabilità sul sottoscritto, oltretutto a mezzo Comunicato Stampa senza tenere conto dei risvolti negativi sulla propria immagine".
Si lamenta, da parte dell'Arch. Mininno, che l'amministrazione non abbia compiuto nessuno degli atti di indirizzo di sua competenza.
In altri termini, la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro pretendeva che interventi appositi fossero previsti nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche e nell'Elenco Annuale delle Opere Pubbliche, prevedendo anche degli appositi stanziamenti nel bilancio di previsione recentemente approvato.
Orbene, in nessuno di questi tre strumenti programmatori, a dire del Dirigente competente, vi è traccia di interventi di messa in sicurezza dei luoghi di lavoro del Comune di San Severo.
Riferisce anche il Dirigente di avere approntato tutti gli atti propedeutici alla nomina del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione ma che, nella più completa latitanza della A.C., rischiano di essere "inutiliter dati".
Tuttavia, nonostante il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) fosse cessato in data 1° luglio 2009, e mai più individuato, il Comune di San Severo ha seguitato a intrattenere un rapporto contrattuale con società privata sino al 3 aprile 2010 per svolgere attività di supporto e consulenza ad un RSPP inesistente, in quanto non nominato.
Resta da chiarire quale possa essere stata l'attività consulenziale fornita ad una carica inesistente e quale sia stata la prestazione professionale prestata a fronte dei pagamenti della P.A.
Ciò precisato, fa d'uopo esplicitare qualche breve riflessione.
Anzitutto, è mortificante per le Istituzioni quanto accaduto in questa vicenda: una risposta alla mia interrogazione che viene smentita da un Dirigente della stessa amministrazione che ne attesta la non veridicità.
I rapporti istituzionali dovrebbero, pur nella diversità di posizione, essere improntati a canoni di serietà e di rispetto per la propria funzione e per quella degli altri.
Negli atti ufficiali non è ammessa la " bugia": le Istituzioni non sono un Luna Park.
Inoltre, proprio perchè questo non è un Luna Park si faccia uno sforzo a non ridurre il tutto ad una burla, tenuto conto che, come nel caso di specie, possono venire in evidenza profili di responsabilità penale, civile ma anche contabile.
Difatti, credo meriti spiegazione da parte dell'A.C. quale sia stato il beneficio per L'Ente, derivante da una attività consulenziale pagata dalla collettività ma di fatto non svolta, in quanto di supporto ad una figura vacante.
Ritengo che l'A.C. in carica debba prendere quanto prima coscienza che in questa corrida ( di dilettanti allo sbaraglio) si corre seriamente il rischio di essere infilzati dalle corna del toro.