venerdì 27 maggio 2011

Rigenerazione del centro-storico: ecco l'idea dell'amministrazione SAVINO

E' solo di qualche giorno fa la disputa tra il Presidente del Consiglio comunale di San Severo e l'assessore all'urbanistica del Comune di San Severo sul centro-storico cittadino e sulla necessità di rigenerare quella che, a dire di molti, risulta essere una zona della città in cronica sofferenza.


Dal municipio avevano fatto sapere che la questione rientrava nell'agenda politica della amministrazione e non era affatto necessario che venisse loro ulteriormente attenzionata.


A distanza di qualche tempo si è capito come l'amministrazione in carica intenda rigenerare il centro-storico cittadino.


Lunedì 30 maggio p.v. il Consiglio comunale di San Severo è stato convocato per approvare una delibera che prevede, per il solo centro-storico ( Zona A del PRG) di modificare un precedente deliberato consiliare, anch'esso molto dubbio ( la deliberazione CC n. 28 del 30.9.2009) con le osservazioni del PUG, votate dal Consiglio comunale il 13 luglio 2010.


Su questa proposta di delibera nutro forti dubbi.


In primo luogo, desta perplessità che il Consiglio comunale proceda a coordinare un proprio precedente deliberato con osservazioni al PUG che ad oggi non sappiamo neppure se troveranno accoglimento da parte della Regione.


Come è noto, il PUG, adottato dal Consiglio comunale ed integrato dalle osservazioni avanzate da cittadini ed associazioni, per acquisire efficacia ed essere, quindi, vigente necessita della approvazione da parte della Regione Puglia.


Inviato i primi giorni di questo mese, dopo ben due anni di inerzia, ad oggi dalle prime notizie che giungono da Bari si apprende che esso verrà ritrasmesso al Comune di San Severo con alcune osservazioni ed integrazioni.


Se così è, per quale motivo, senza attendere gli esiti della istruttoria regionale e senza conoscere le valutazioni delle autorità regionali sul nuovo piano, si recepiscono in una delibera consiliare le osservazioni relative al centro storico ( Zona A PRG) che, in astratto, potrebbero non essere accote dalla Regione?


Dopo due anni di dolce far nulla sul PUG, per quale motivo si è così tempestivi nella adozione di questa delibera che ha una portata di applicazione limitata al centro- storico cittadino?


La risposta è semplice e provo a riassumerla.


Ad oggi, in assenza di approvazione del PUG da parte della Regione, esso non è ancora vigente ed efficace.


Ciò significa che ad oggi lo strumento urbanistico vigente è il PRG, che seppur datato ( è del 1972), sin tanto che non verrà approvato il nuovo piano urbanistico generale, non può essere mandato in soffitta e disciplina a pieno regime la attività urbanistica ed edilizia nella nostra città.


In più, nel caso specifico del centro-storico, a suo tempo il Comune di San Severo si dotò di ulteriore pianificazione, i c.d. "Piani di Recupero", che in associazione alle previsioni del PRG, rendevano possibili interventi di ristrutturazione edilizia entro limiti molto rigorosi e rigidamente prefissati.


Questa deliberazione che si vorrebbe far approvare dal Consiglio comunale ha come unica finalità quella di raggirare i paletti fissati dalla vigente pianificazionoe urbanistica ed assorbendo in una delibera di Consiglio comunale le osservazioni fatte al PUG, limitatamente alla Zona A del PRG, mira a rendere possibile interventi straordinari di ampliamento ed interventi straordinari di demolizione e ricostruzione, che ad oggi non sono possibili.


Il problema è che le osservazioni che si vuol recepire nella delibera da approvarsi, certamente incontreranno la censura della Regione Puglia, atteso che l'art. 6 comma 1 par.A della Legge Regionale n. 14 del 30.7.2009 espressamente vieta nel centro- storico sia interventi straordinari di ampliamento sia quelli di demolizione e ricostruzione.


Ragion per cui, è fin troppo evidente che la Regione Puglia, in presenza di osservazioni che si pongono in aperto contrasto con una normativa da essa stessa varata, non mancherà di censurare sul punto, chiedendo al Comune di apportare gli opportuni aggiustamenti.


Tuttavia, prima che ciò accada, alcuni ritengono di dovere compulsare il Consiglio comunale per addivenire ad un atto deliberativo che funga da " pezza a colore" ad interventi edilizi già in essere nel centro storico che, in vigenza del PRG e dei " Piani di Recupero", non sono possibili.


Basta fare un giro nel centro-storico per rendersi conto dello scempio che si sta consumando.


Ciò detto, nella seduta di lunedì io esporrò le ragioni del mio dissenso ed a tal uopo farò un appello in primis al Sindaco, che si vanta di essere paladino della legalità, di non approvare la delibera.


In caso contrario, andrà informata la Regione Puglia che il Comune di San Severo, nelle more dell'istruttoria regionale, ha varato una delibera oltremodo lesiva delle stesse prerogative della Regione, a cui sarà richiesto di annullare la deliberazione, avendone tutte le prerogative formali e sostanziali, ai sensi dell'art. 39 DPR n. 380/2001 ( Testo unico dell'edilizia).


A quel punto, però, non ci sarà più spazio per la ipocrisia, il perbenismo di facciata ed ognuno, anche gli estensori della proposta di deliberazione, dovranno assumersi fino in fondo le proprie responsabilità.

martedì 17 maggio 2011

Savino fa il mesterioso!

Solitamente si afferma che i palazzi ove si amministra la collettività dovrebbero essere di vetro, ossia trasparenti, in modo tale che chi sta fuori riesce a scorgere perfettamente quanto sta accadendo all'interno.

Gli ultimi accadimenti, invece, indurrebbero a ritenere che l'A.C. di San Severo sia come un palazzo dei misteri, ove non si riuscirebbe a capire cosa succede.

In settimana scorsa, precisamente il dì 6 maggio, la Giunta Comunale ha istituito una Commissione interna d'indagine composta dall'assessore al personale, dal Dirigente dell'area III, dal Segretario Generale, dal Responsabile dell'Ufficio avvocatura e da due consiglieri comunali, entrambi di maggioranza.

La commissione resterà in carica 6o giorni ed al termine della sua indagine dovrà consegnare i verbali delle riunioni al Sindaco.

Orbene, la delibera in oggetto ( la n. 154 del 6 m1ggio 2011) pone una serie di interrogativi che il Sindaco dovrebbe chiarire.

La nomina di una Commissione straordinaria, con una durata limitata, origina da situazioni amministrative di particolare criticità, su cui diventa necessario svolgere un particolare focus o approfondimento.

Tuttavia, dall'atto deliberativo in questione non si capisce quale dovrebbe essere la materia specifica oggetto di indagine, nè è fatta esplicita menzione delle situazioni straordinarie che hanno indotto alla nomina della commissione.

La nomina di due consiglieri comunali, poi, pone un serio problema di rapporti tra gli organi istituzionali che, a questo punto, non si può più tacere.

Invero, la nomina di due esponenti di altro organo ( il Consiglio comunale) avrebbe dovuto consigliare, per una buona consuetudine ormai consolidata anche nel nostro comune, che preventivamente all'atto di nomina vi fosse una attività di concerto con la Presidenza del Consiglio comunale e con la Conferenza dei capigruppo, che sono le espressioni più autorevoli del Consiglio comunale.

Al contrario, ignorando del tutto sia gli uni che gli altri, la Giunta comunale procede ad una nomina che non conosce precedenti e che costituisce un serio vulnus nei rapporti tra Sindaco e Giunta, da una parte e Consiglio comunale, dall'altra.

In più, non essendo state precisate le materie di indagine, sembrerebbe che le neo istituita Commissione d'indagine dovrebbe svolgere una verifica complessiva su tutta l'attività amministrativa.

Ciò desta più di una perplessità sia in considerazione nel breve lasso di tempo in cui la commissione dovrebbe operare ma anche in ragione del fatto che lo Statuto del Comune di San Severo prevede una commissione consiliare, c.d. di garanzia e di controllo, che ha il fine istituzionale di monitorare l'azione amministrativa e di fungere da pungolo sia per gli assessori che per i dirigenti.

Orbene, questa delibera giuntale, per come è stata concepita, costituisce di fatto un esautoramento per due mesi della commissione consiliare di garanzia e di controllo e realizza un'inaccettabile diminuzione dell'organo del Consiglio comunale, che dovrebbe produrre una decisa rimostranza da parte sia della Presidenza del Consiglio comunale che della Conferenza dei capigruppo.

L'incidente può essere sanato solo se la composizione della neo istituita commissione di indagine venisse completato con la nomina di tutti i consiglieri comunali componenti della sesta commissione, a cui sarebbe risparmiata la umiliazione di essere privati di una loro funzione per la quale sono stati eletti dai cittadini.

Vista la cripticità della delibera di Giunta in commento, tutti le congetture, anche quelle più strane, avrebbero diritto di cittadinanza e per questo converrebbe essere più chiari e meno misteriosi.