lunedì 27 dicembre 2010

I Salesiani: un progetto che non possiamo condividere!

L'amministrazione guidata da Gianfranco Savino ha in pochissimo tempo varato un numero davvero considerevole di manovre urbanistiche, facendo registrare, al contrario, una lentezza cronica nella procedura di approvazione del PUG.
Alla luce del numero cospicuo di delibere varate in soli 18 mesi in materia urbanistica, è di agevole comprensione la ragione di tanta flemma nella approvazione del nuovo strumento urbanistico.
Nell'ultima seduta del Consiglio comunale oltre dieci delibere, tutte in deroga al PRG vigente, sono state approvate.
A confronto con la amministrazione in carica, il centro-destra che governò San Severo dal 1995 al 2004, che pure era stato molto audace in materia urbanistica, era solo un gruppo di ingenui pivellini.
Eppure, c'è chi nell'ultimo Consiglio comunale ha affermato che l'attuale compagine amministrativa è trasparente ( sino a prova contraria) e non teme sfide sul terreno della legalità.
Orbene, le dieci manovre urbanistiche, approvate dai soli consiglieri di maggioranza, danno adito a molti dubbi e perplessità e smentiscono pienamente quanto asserito spavaldamente nel Consiglio comunale da chi farebbe bene a controllare di più e meglio l'azione amministrativa che si svolge intorno a sè, evitando di lanciare sfide che rischia di perdere.
Prendiamo un esempio a caso: i Salesiani.
Premetto che, essendo quest'opera interamente finanziata con l'otto per mille destinata dai contribuenti italiani alla Chiesa cattolica ed essendo io un contribuente che destina la sua quota alla Chiesa cattolica, mi sento assolutamente in diritto di esprimere il mio dissenso rispetto al progetto dei Salesiani, allo stesso modo in cui un cittadino sanseverese, che paga regolarmente le tasse comunali, può non condividere le scelte amministrative compiute dalla giunta in carica.
Sorvolo volutamente sulle motivazioni affettive, che pur reputo molto valide, che hanno animato un Comitato di ex Scouts e oratoriani che temono di vedere scomparire un centro che è nel cuore di tanti ragazzi e ragazze sanseveresi e mi soffermo solo sugli aspetti formali della questione.
Ordunque, il Consiglio comunale di San Severo ha accordato al soggetto proprietario dell'area il permesso di costruire in deroga al vigente strumento urbanistico, ai sensi di una norma, l'art. 14 DPR n. 380/2001.
Orbene, va spiegato che la deroga ivi prevista può riguardare solo i limiti di densità edilizia, di altezza e di distanza tra i fabbricati.
Ragion per cui, la deroga prevista dalla norma non può estendersi alla modifica delle scelte di tipo urbanistico e ad essa può darsi luogo solo allorquando l'area in questione sia edificabile.
Pertanto, precondizione perchè si possa rilasciare un permesso a costruire in deroga è che il suolo sia edificabile.
Quindi, non è ammissibile un permesso di costruire in deroga su aree non edificabili, in quanto destinate a verde pubblico o privato o a verde agricolo.
Ciò significa che, essendo l'area dei Salesiani destinata a "verde privato vincolato" dove è consentita solo la realizzazione di impianti ( non edifici) di carattere sportivo-assistenziale, la delibera consiliare in questione perpetra chiaramente un abuso, in quanto consente di costruire, derogando a distanze ed altezze, su un area che era e resta, anche dopo la delibera del Consiglio comunale, non edificabile.
Difatti, deve essere chiaro anche a qualche ignaro consigliere di maggioranza, che afferma il contrario, che il Consiglio comunale della scorsa settimana non ha modificato la destinazione urbanistica dell'area ( che resta quella di "verde privato vincolato") ma ha solo consentito di edificare in deroga alle norme in tema di distanze ed altezze.
Tuttavia, resta sempre il grande e non risolto problema che quell'area tutt'ora non è edificabile e che una semplice deroga alle distanze ed alle altezze non può essere contrabbandata come modifica della destinazione urbanistica dell'area, che non c'è stata.
Inoltre, la norma sopra menzionata richiede che per poter dare luogo alla deroga ai limiti di altezza e di distanza tra i fabbricati sia configurabile nel caso concreto un "interesse pubblico" e si sia in presenza di un piano particolareggiato, così come richiesto dall'art. 9 DM 2.4.1968.
A tal proposito, se può configurarsi un interesse pubblico per la chiesa, esso non si intravede affatto nella Casa del clero, nell'ufficio della Curia vescovile e nell'episcopio.
E comunque, a prescindere dalla sussistenza del requisito dell'interesse pubblico, il progetto dell'ampio complesso edificatorio in parola certamente non si configura come un piano particolareggiato.
Allora, dove sta l'abuso? Sta nel fatto che si consente la edificazione in deroga su un suolo non edificabile, nell'avere dato applicazione all'art. 14 DPR n. 380/2001 in assenza di un chiaro interesse pubblico ed in assenza di un piano particolareggiato, comunque necessario.
Inoltre, il massiccio progetto di edificazione ( trattasi di oltre 10.000 metri cubi di realizzazione) si inserisce una zona della città ( Viale 2 Giugno) già interessata da cospicuo traffico veicolare, che in assenza di adeguate aree di parcheggio, vedrebbe enormemente peggiorare la sua condizone.
Dulcis in fundo, non può tacersi una ulteriore gatta da pelare di carattere giuridico.
Il suolo in questione rinviene da un lascito fatto all'attuale proprietario accompgnato da una condizione ben precisa: quella di destinare l'area ad attività sportivo-ricreative per i giovani.
Mi chiedo se gli uffici della Curia, la casa del clero e l'episcopio siano rispettosi della condizione posta dal donante.
Abbiamo chiesto all'amministrazione comunale di approfondire tutti questi aspetti: il 30 novembre u.s. siamo riusciti a far mancare il numero legale, ma l'amministrazione comunale non ha inteso approfondire, bensì ha ritenuto di andare in Consiglio prima della approvazione del PUG.
Noi consiglieri di minoranza, di fronte a questa inspiegabile, almeno apparentemente, sollecitudine della maggioranza, non abbiamo partecipato alla votazione ma abbiamo raccolto la sfida che ci è stata lanciata nell'ultima seduta, certi di poterla vincere.

venerdì 3 settembre 2010

Una rettifica doverosa

E' comparsa a pag. 17 de " L'Attacco" di oggi 3 settembre 2010 una mia intervista sulla situazione politico- amministrativa.
In verità, pur esprimendo giudizi molto critici sul piano politico-amministrativo, il mio pensiero è stato riassunto in un titolo che non è per nulla rispondente alle mie dichiarazioni.
Difatti, non ho mai proferito nei confonti del Sindaco gli aggettivi riportati nel titolo nè tanto meno ho così apostrofato il primo cittadino nel corso dell'intervista.
Credo di avere dimostrato in questi 11 anni di consiglio comunale di sapere distinguere la critica politica, anche se dura, dall'attacco personale, sempre antipatico e mai giustificabile.
Per questa ragione, nell'esercizio del mio diritto di rettifica, ho chiesto al giornale L'Attacco di rettificare il titolo dell'articolo e le parti dello stesso aventi il medesimo contenuto, non essendo rispondenti alla dichiarazioni da me rese.

mercoledì 1 settembre 2010

Un teatrino di mezza estate!

Non c'è che dire: un vero teatrino!
Quello a cui abbiamo assistito nel mese di agosto appena trascorso è stato uno spettacolo davvero penoso.
Il tutto era cominciato con un manifesto della "Puglia prima di tutto" titolato " Una amministrazione non sostenibile", in cui i rappresentanti locali del movimento di Fitto annunciavano alla città che non erano più nella condizione di sostenere l'amministrazione Savino, tacciata di avere varato deliberazioni molto discutibili.
Seguiva a giro la risposta della amministrazione che accusava Tamburro di "rullare a vuoto", suscitando anche l'ironia di qualche buontempone, ed incassando anche il sostegno del capogruppo della Puglia, Dino DI MONTE.
Poi ancora altro manifesto della Puglia che paventava l'"ammosciamento" di un fiore all'occhiello (il PUG) unica vera realizzazione della civica amministrazione.
Poi irrompeva sulla scena Cecchino DAMONE che, con un comunicato del 3 agosto 2010, faceva una scarica di accuse pesantissime alla amministrazione, mettendo anche in dubbio la linearità della azione amministrativa soprattutto in tema di gestione del servizio di Igiene Urbana.
Intanto, mentre Cecchino gridava ai quattro venti le malefatte della amministrazione Savino, in un cantuccio Savino e Tamburro davano seguito alla loro "scazzottata" e, scomodando la mitologia omerica, l'uno appellava l'altro come "Penelope", l'altro rispondeva con l'"appellativo " Icaro", promettendo di mettere in piazza tutti i retroscena del PUG in una " operazione verità" senza sconti per nessuno, neppure per Tamburro.
Intanto, mentre i nostri guitti si producevano in questa commedia napoletana davvero squallida, le carte inerenti l'appalto di Piazza Allegato finivano alla Procura della Repubblica e il Sindaco, forse ancora stordito dalla collutazione mediatica agganciata con l'ex assessore all'Urbanistica, dopo avere ricevuto una mia interrogazione nel mese di aprile, già riscontrata dall'assessore PISTILLO, e dopo che sulla questione già da alcuni mesi era intervenuta la Soprintendenza di Bari, probabilmente in precedenza non resosi neppure conto della gravità di ciò che era accaduto, incaricava il Segretario Generale del Comune di San Severo di aprire una indagine interna sulla gestione dell'appalto.
Nel frattempo veniva allontanato dal gruppo consiliare de " La Puglia primo di tutto" il capogruppo DI Monte accusato di avere sposato le posizioni del Sindaco e non dell'assessore di riferimento.
Dopo tutto questo caos, a chiusura dello spettacolo, come nella nota commedia napoletana " O' zappatore" in cui l'avvocato abbraccia il padre contadino che prima aveva disconosciuto, Cecchino ( l'avvocato) abbraccia Savino ( o' zappatore) giudicandolo un grande ed avveduto amministratore.
Ad ogni buon conto, fuori dalla metafora teatrale, non vi è dubbio che la questione non possa chiudersi così e le questioni toccate dai nostri protagonisti sono di grande delicatezza e meritano un chiarimento.
Parliamo del PUG:
Perchè il Sindaco Savino, che a dire di tutti è persona onesta, non svela i retroscena del PUG? Perchè ne parla così in ritardo e solo dopo essere entrato in collisione con l'assessore? Prima ne era a conoscenza e faceva finta di non vedere oppure ne era completamente all'oscuro e la partita Urbanistica si giocava a sua totale insaputa?
Delle due l'una: o non ha contato nulla nella procedura di approvazione del PUG oppure sapeva e taceva.
Ci dica Lui quale è la risposta esatta.
Inoltre, non c'è dubbio che anche l'assessore Tamburro, frontalmente attaccato da Savino, debba o spiegare alla città gli episodi riferiti dal Sindaco oppure denunciare lo stesso sindaco per diffamazione a mezzo stampa.
La città ha il diritto di sentire ancora la sua voce o in un senso o nell'altro.
Un'ultima domanda anche per il mio amico Cecchino Damone, che nel suo comuncato del 3 agosto 2010 avanzava pesanti dubbi sulla gestione del servizio di Igiene Urbana.
Si riferiva alla deliberazione di G.M. n. 211 del 6 luglio 2010, in cui senza previa pubblicazione di bando, a trattativa privata, si affidava alla ditta appaltarice anche parte della manutenzione del verde pubblico?
Da tutti loro la città merita una risposta.

venerdì 30 luglio 2010

Dimissioni assessore Tamburro: deflagra amministrazione Savino

E' di questa sera la notizia (non avente ancora il crisma della ufficialità) che darebbe per dimissionario Franco Tamburro, assessore all'Urbanistica della giunta Savino.
Secondo le notizie, assai scarne in mio possesso, le dimissioni di Tamburro sarebbero scaturite da un violentissiomo alterco che lo stesso avrebbe avuto con il Sindaco.
Per la verità, già da tempo in consiglio comunale mi era sembrato molto complicato il rapporto tra Tamburro e Savino, che sembrava soffrire non poco la spiccata personalità dell'assessore.
Se proprio devo dire il vero, soprattutto nell'ultima seduta del Consiglio, mi aveva colpito il piglio fortemente istituzionale con cui Tamburro aveva trattato il tema del PUG e delle altre questioni urbanistiche, a fronte di un atteggiamento del Sindaco oltremodo ed inutilmente polemico.
Tra l'altro, il dibattito sul PUG era seguito ad un accapo, quello sul riconoscimento del debito fuori bilancio in seguito alla sentenza DI FAZIO, in cui davvero infelice era stata l'uscita del Sindaco che, impulsivamente ed in totale dissonanza con il tono del precedente dibattito, aveva lanciato duri improperi contro i suoi predecessori, così costringendo la minoranza ad esprimersi in modo sfavorevole all'accapo.
Tamburro, invece, nel suo intervento sul PUG, facendo una premessa di encomio alla precedente amministrazione che, a suo dire, aveva avuto il merito di affrontare la vexata quaestio della approvazione del piano urbanistico, che le precedenti amministrazioni di centro- destra avevano volontariamente scansato, aveva di fatto creato tutte le condizioni per un voto unanime del Consiglio comunale.
L'acume con cui aveva provocato questo voto in consiglio segnalava il forte interesse di Tamburro ad approvare all'unanimità l'accapo, per, probabilmente, porre un suo personale imprimatur alla manovra urbanistica, in una evidente prospettiva di sua futura sindacatura nella prossima consiliatura.
Questa era stata la mia personale lettura del dibattito consiliare: un Sindaco ormai logorato e quasi già archiviato dalla sua stessa maggioranza ed un cavallo di razza, l'assessore Tamburro, pronto ad attraversare, incontrastato, una vasta prateria che lo avrebbe naturalmenete condotto verso un ruolo di primissimo piano nel centro-destra sanseverese.
Ora queste dimissioni improvvise di Franco TAMBURRO pongono una serie di questioni.
Il primo pensiero che mi sovviene è che dietro l'alterco tra Savino e Tamburro vi sia una regia politica ben precisa, che da tempo orienta l'agire del Sindaco, la quale avrebbe tutto l'interesse a metter fuori gioco una presenza ormai divenuta troppo ingombrante, soprattutto se si pensa che in un anno di tempo la approvazione del PUG è stata l'unica azione amministrativa di rilievo posta in essere dalla amministrazione SAVINO.
La sfuriata (sempre se le notizie in mio possesso saranno confermate) del Sindaco contro il suo assessore costituiscono momento terminale di un mormorio continuo di un manipolo di consigliori che al Sindaco vuol far credere di preservare l'autorevolezza della sua leadership, ma che di fatto mira ad avere l'esclusivo controllo sulla azione amministrativa, magari con l'ausilio di qualche qualificata consulenza tecnica.
In questa azione TAMBURRO é di sicuro disturbo e, secondo alcuni, va quanto meno ridimensionato, se non proprio eliminato dalla scena politica.
Ora, in questo quadro, credo che la città meriti di conoscere dall'assessore dimissionario le ragioni del suo gesto: un atto politico così rilevante, le dimissioni, in un tempo in cui non si dimette mai nessuno, si fondano su motivazione certamente molto gravi.
A quel punto, ritengo che il gruppo politico di TAMBURRO, La Puglia prima di tutto, non possa che prendere una posizione netta e chiara, uscendo definitivamente dalla compagine assessorile prendendo così chiaramente le distanze da una amministrazione grigia e senza spina dorsale.
In questa ultima ipotesi, sarebbe evidente la fine di quel carro carnevalesco che ha vinto le elezioni del 2009, in cui tutto era stato messo inseme senza una condivisa prospettiva politica, che non poteva che finire così miseramente.

martedì 15 giugno 2010

Una puntualizzazione sull'Appalto di Piazza Allegato

Nel mese di aprile ho inoltrato al Sindaco Gianfranco SAVINO una interrogazione a risposta scritta sui lavori di riqualificazione di Piazza Allegato.
Nella interrogazione paventavo il rischio che i lavori in fase di esecuzione non fossero quelli contemplati nel progetto definitivo redatto dall'amministrazione e votato dal Consiglio comunale di San Severo.
Nella interrogazione facevo anche specifica menzione delle modifiche subite dal progetto in fase di realizzazione.
Senza inutilmente riproporre le cose già dette, mi sembra utile rendere pubblici i contenuti della risposta scritta data dall'Assessore ai LL.PP. , arch. Antonio PISTILLO, ai quesiti da me posti nella interrogazione.
Con nota del 31 maggio 2010, l'Assessore Pistillo testualmente afferma" il progetto esecutivo in oggetto in corso di realizzazione non è identico al progetto definitivo a suo tempo redatto dall'Amministrazione comunale di San Severo e non sono previste le realizzazioni di cui alle lettere a), b), c), d),e), f), g) h), i), l) del quesito n.2. Le modifiche apportate al progetto definitivo, in sede di redazione della progettazione esecutiva, sono state redatte dall'ATI vincitrice dell'appalto su indicazioni impartite dal RUP e dal Dipartimento IDEA della Facoltà di architettura di Pescara, le stesse sono state ritenute migliorative del progetto posto a base di gara".
Inoltre sempre l'assessore PISTILLO nella nota del 31 maggio 2010 riferiva che " le motivazioni che hanno comportato il prolungamento dei tempi contrattuali sono scaturite da ritrovamenti di carattere archeologico durante la fase di scavo..... in fase di redazione del quadro economico definitivo è stato disposto un aumento di somme a disposizione per ulteriori consulenze che ad oggi non sono state utilizzate....".
Solo qualche giorno dopo la nota dell'Assessore PISTILLO, la Soprintendenza di Bari ha apposto il fermo ai lavori, che allo stato sono bloccati.
Stamani il mio amico Cecchino Damone, con una dichiarazione rilasciata alla stampa, si meravigliava del perchè la Soprintendenza avesse in un primo momento dato il proprio nulla-osta ai lavori e poi , invece , avesse bloccato la esecuzione dei lavori stessi.
La risposta agli interrogativi posti da Damone sono nella lettera di Pistillo del 31 maggio u.s. ed, in particolare, nelle proposizioni sopra trascritte.
Dalla stessa lettera di PISTILLO si desume chiaramente che il progetto ha subito delle modifiche, a dire dell'assessore, migliorative della progettazione a suo tempo redatta dalla amministrazione di San Severo.
Si evince, inoltre, che molte opere previste nel progetto del comune di San severo sono state eliminate e che somme ulteriori sono state previste per consulenze( sic!).
Orbene, alla luce di ciò sembrano facili le conclusioni: il nulla-osta della Soprintendenza fu a suo tempo espressa sulla progettazione redatta dal Comune di San Severo e le modifiche apportate dalla amministrazione Savino in fase di esecuzione delle opere e dalla stessa amministrazione ritenute migliorative rispetto al precedente progetto, sono state ritenute meritevoli di censura da parte del soprintendente, atteso che i dubbi sollevati dalla autorità barese ineriscono le modifiche al progetto apportate dalla amministrazione attualmente in carica.
Ragion per cui, non può destare meraviglia il mutamento di posizione della Soprintendenza in presenza di opere che, a dire dell'Assessore PISTILLO, non rispecchiano i progetti a suo tempo approvati dal Consiglio comunale di San Severo e vagliati favorevolmente dalla Soprintendenza.
In ultimo, dalla esposizione dell'Assessore si rilevano economie sulle opere, molte delle quali eliminate in toto, ed un incremento di somme a disposizione per le consulenze.
Allora a questo punto, sono in tanti a porsi un quesito che è inevitabile: se le " migliorie" apportate dalla amministarzione in carica non sono state ritenute tali dalla Soprintendenza, che ha apposto il blocco ai lavori, non sarà che esse miravano a relizzare economie sui lavori per produrre maggiori bagdet per le consulenze?
Io ad oggi non ho la risposta a detto quesito ma il tempo sarà a dire se trattasi di sospetto fondato o solo di una illazione.
Io mi auguro sia la seconda.

lunedì 26 aprile 2010

Le Istituzioni al Luna Park

Si sa la funzione c.d. ispettiva è una prerogativa essenziale del consigliere comunale.
Nei mesi precedenti, ho interrogato più volte la amministrazione comunale di San evero per avere esatta conoscenza delle volontà dell'A.C. su talune problematiche, di volta in volta proposte.
Ricordo la interrogazione sulla esatta applicazione della convenzione del P.R.U. sull'area dell'ex Consorzio Agrario e quella sulla applicazione del D.l.gs. n. 81/2008 relativa alla Sicurezza sui luoghi di lavoro dei dipendenti comunali.
Nel primo caso, sebbene sia decorso abbondantemente il termine per rispondere, l'A.C. di San Severo ha ritenuto di non dovere riscontrare la interrogazione, dando così prova di avere le idee parecchio confuse sul tema, tanto da non abbozzare neppure una risposta, seppur di rito.
Nell'altro caso, invece, la solerte amministrazione comunale di San Severo mi aveva risposto per iscritto con una nota, sottoscritta dall'Assessore al Personale, in cui si rassicurava circa l'esatta applicazione del D.lgs. n. 81/2008 i cui adempimenti erano stati tutti espletati o erano in fase di espletamento.
A detta missiva dell'Assessore al Personale veniva dato il massimo risalto dall'amministrazione sanseverese che, attraverso un comunicato stampa, dava contezza all'intera collettività di quanto fosse stata solerte la azione amministrativa a detto proposito.
Sta di fatto che detto ultimo comunicato ha verosimilmente fatto irritare molto il Dirigente competente, l'Arch. Pasquale MININNO, il quale con nota (Prot. n. 241/Suap del 19.4.2010) da Lui medesimo sottoscritta ha smentito integralmente quanto in precedenza asserito dai solerti rappresentanti istituzionali del Comune di San Severo.
In questa nota l'Arch. MININNO espressamente chiarisce: " non corrisponde alla realtà dei fatti quanto rilevato nella risposta che l'Assessore al Personale dà al consigliere Miglio, ovvero che l'amministrazione ha attivato le procedure previste, scaricando la responsabilità sul sottoscritto, oltretutto a mezzo Comunicato Stampa senza tenere conto dei risvolti negativi sulla propria immagine".
Si lamenta, da parte dell'Arch. Mininno, che l'amministrazione non abbia compiuto nessuno degli atti di indirizzo di sua competenza.
In altri termini, la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro pretendeva che interventi appositi fossero previsti nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche e nell'Elenco Annuale delle Opere Pubbliche, prevedendo anche degli appositi stanziamenti nel bilancio di previsione recentemente approvato.
Orbene, in nessuno di questi tre strumenti programmatori, a dire del Dirigente competente, vi è traccia di interventi di messa in sicurezza dei luoghi di lavoro del Comune di San Severo.
Riferisce anche il Dirigente di avere approntato tutti gli atti propedeutici alla nomina del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione ma che, nella più completa latitanza della A.C., rischiano di essere "inutiliter dati".
Tuttavia, nonostante il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) fosse cessato in data 1° luglio 2009, e mai più individuato, il Comune di San Severo ha seguitato a intrattenere un rapporto contrattuale con società privata sino al 3 aprile 2010 per svolgere attività di supporto e consulenza ad un RSPP inesistente, in quanto non nominato.
Resta da chiarire quale possa essere stata l'attività consulenziale fornita ad una carica inesistente e quale sia stata la prestazione professionale prestata a fronte dei pagamenti della P.A.
Ciò precisato, fa d'uopo esplicitare qualche breve riflessione.
Anzitutto, è mortificante per le Istituzioni quanto accaduto in questa vicenda: una risposta alla mia interrogazione che viene smentita da un Dirigente della stessa amministrazione che ne attesta la non veridicità.
I rapporti istituzionali dovrebbero, pur nella diversità di posizione, essere improntati a canoni di serietà e di rispetto per la propria funzione e per quella degli altri.
Negli atti ufficiali non è ammessa la " bugia": le Istituzioni non sono un Luna Park.
Inoltre, proprio perchè questo non è un Luna Park si faccia uno sforzo a non ridurre il tutto ad una burla, tenuto conto che, come nel caso di specie, possono venire in evidenza profili di responsabilità penale, civile ma anche contabile.
Difatti, credo meriti spiegazione da parte dell'A.C. quale sia stato il beneficio per L'Ente, derivante da una attività consulenziale pagata dalla collettività ma di fatto non svolta, in quanto di supporto ad una figura vacante.
Ritengo che l'A.C. in carica debba prendere quanto prima coscienza che in questa corrida ( di dilettanti allo sbaraglio) si corre seriamente il rischio di essere infilzati dalle corna del toro.

venerdì 16 aprile 2010

L'appalto integrato per la riqualificazione di Piazza Allegato

Stamani ho presentato al Sindaco di San Severo una interrogazione a risposta scritta sulla riqualificazione di Piazza Allegato.
Questo intervento era stato concepito con la precedente amministrazione che lo candidò a finanziamento nell'ambito del I Atto integrativo all'Accordo di Programma " Accelerazione della spesa nelle aree urbane", ottenendo dalla Regione Puglia un finanziamento di € 2.350.000,00 a cui si aggiunsero € 150.000,00 di co-finanziamento comunale, così per un importo complessivo dei lavori di € 2.500.000,00.
In seguito all'accoglimento della domanda di finanziamento, il Comune di San Severo, con la consulenza di tecnici dell'Università degli Studi di Chieti, aveva predisposto un progetto definitivo dell'opera che, raffigurata in un plastico e numerose slide, fu presentata alla città in una adunanza pubblica tenutasi nella sala consiliare" L. Allegato".
In data 20 marzo 2008 con deliberazione n. 28/2008, il Consiglio comunale di San Severo approvò il progetto definitivo, che successivamente sarebbe dovuto essere posto a gara.
Tanto è vero, che in data 8 agosto 2008 veniva indetta la gara con la formula del c.d. " Appalto integrato" che si differenzia dall'appalto tout court o c.d. di sola esecuzione in quanto oggetto del contratto e, quindi, della obbligazione della ditta appaltatrice, non è solo la esecuzione delle opere ma la predisposizione del progetto esecutivo dell'opera, che la stazione appaltante ( Comune di San Severo) in seguito fa propria.
Questa formula innovativa di appalto pubblico fu concepita dal Legislatore per sollevare le amministrazioni dai gravosi oneri economici collegati alla progettazione esecutiva, l'ultimo livello di progettazione di una opera pubblica che è particolarmente oneroso e che così viene posto a carico della ditta appaltatrice.
Naturalmente, è d'obbligo per la ditta appaltarice predisporre un progetto esecutivo in toto conforme al progetto definitivo in precedenza redatto dalla amministrazione e posto a gara.
Orbene, la mia interrogazione mira ad accertare se il progetto esecutivo validato da questa amministrazione ed in fase di cantierizzazione sia in toto conforme al progetto definitivo approvato dal Consiglio comunale di San Severo il 20 marzo 2008 e presentato alla città in quella pubblica adunaza di cui facevo cenno in precedenza.
Una prima cosa è certa: il cronoprogramma, ossia i tempi fissati per la realizzazione dell'opera, che sarebbe dovuta essere ultimata il 29 marzo u.s., non è stato rispettato.
E' sotto gli occhi di tutti che, sebbene decorso il termine fissato per la ultimazione dei lavori, il cantiere sia ancora a pieno regime.
Inoltre, va verificato se il progetto esecutivo validato da questa amministrazione preveda la realizzazione di una isola ecologica, di un servizio igienico automatizzato autopulente, di fontanini in pietra, della illuminazione artistica della facciata della Camera del Lavoro, della recinzione metallica al monumento ai caduti, e tant'altro ancora, che in un bell'elenco " della serva" ho snocciolato nel testo dell'interrogazione e che non sto qui a ripetere.
Queste belle opere sono fondamentali nella riqualificazione della piazza ed erano previste nel progetto definitivo che a suo tempo predispose la precedente amministrazione ed è opportuno che vengano poste in opera.
Per questo è necessario che il Sindaco ci tranquilizzi sul fatto che esse siano contemplate nel progetto esecutivo predisposto dalla ditta e che la sua amministrazione ha validato.
Certamente il progetto definitivo predisposto in precedenza non prevedeva il taglio di alcuni pini che, al contrario, sono stati già estirpati.
Un' ultima rassicurazione credo sia legittima richiederla al capo dell'amministrazione e riguarda le spese di consulenza, che nella fase di esecuzione non possono subire lievitazioni.
Spero che l'Amministrazione ci dia tutte le necessarie rassicurazioni sul punto, senza eccedere in un inutile nervosismo, che sempre più spesso negli ultimi tempi coglie qualche amministratore che dimostra di non gradire lo stile dei miei contributi di pensiero, che io mi sforzo di concepire sempre in modo garbato e mai offensivo per alcuno.

giovedì 25 marzo 2010

Interrogazione a risposta scritta sullo stato di attuazione della convenzione sul PRU area ex Consorzio agrario

Lo scorso 2 marzo ho inoltrato una interrogazione a risposta scritta al Sindaco di San Severo per conoscere le volontà della amministrazione in carica relativamente alla convenzione urbanistica collegata al Programma di Recupero Urbano ( PRU) realizzato sull'area dell'ex Consorzio Agrario in Via Giustino Fortunato.
Prima di entrare nel merito dei quesiti posti alla amministrazione, fa d'uopo una sintetica premessa.
Come noto, l'iter amministrativo di detta programmazione urbanistica, che trova regolamentazione nell'art. 11 Decreto Legge n. 398/1993 convertito nella legge n. 493/1998, iniziò ormai circa 11 anni fa, allorquando il Consiglio comunale di San Severo con delibera n. 60 del 21.4.1999, si determinò ad avviare detto programma di recupero urbano.
A quell'atto deliberativo seguirono ben due protolli d'intesa tra il Comune di San Severo ed il soggetto attuatore del programma, sottoscritti il 21.5.2001 ed il 2.7.2002, e l'accordo di programma che, sottoscritto il 10.12.2002, fu ratificato dal Consiglio comunale il 7.1.2003 ed approvato dalla Regione Puglia il 31.1.2003.
L'atto conclusivo di questo articolato procedimento era rappresentato dalla Convenzione che il Comune di San Severo ed il soggetto attuatore stipularono il dì 18.7.2003.
In detta convenzione, all'art. 10, si pattuiva il trasferimento a titolo gratuito al Comune di San Severo di aree puntualmente individuate nelle tavole grafiche allegate alla convenzione.
All'art. 20 della predetta convenzione si sanciva anche che ogni controversia sulla corretta applicazione della convenzione sarebbe stata deferita ad un collegio di tre arbitri.
La precedente amministrazione, verificata la non completa applicazione dell'art.10 della convenzione, con delibera G.C. n. 114 del 25.3.2009 decideva di nominare il proprio rappresentante in seno al Collegio arbitrale e di incaricare un legale ed un consulente tecnico di parte, affinchè dessero adeguato supporto alle giuste rivendicazioni della pubblica amministrazione, tese alla acquisizione al patrimonio del comune di San Severo delle aree di che trattasi.
Tuttavia, in seguito alla sfiducia alla amministrazione Santarelli, avvenuta solo qualche giorno dopo la richiamata deliberazione giuntale, nessun successivo atto è stato varato dal Comune di San Severo, nè da parte del Commissario prefettizio nè da parte della amministrazione comunale subentrata, nonostante sia ormai trascorso quasi un anno dalla delibera G.C. n. 114/2009.
Per questo mi è sembrato opportuno, nell'espletamento del mandato conferitomi dalla cittadinanza, chiedere delucidazioni alla amministrazione comunale attualmente in carica circa le volontà sulla questione.
Le possibilità sono quattro: 1) dare prosecuzione all'indirizzo politico- amministrativo espresso dalla delibera n. 114/2009 e, quindi, attivare la procedura arbitrale per una rapida soluzione della controversia; 2) rinunciare di fatto ad ogni azione, perpetuando sine die l'inerzia amministrativa di questo ultimo anno; 3) ricercare una soluzione transattiva con la controparte ; 4) modificare l'art. 20 della convenzione, rinunciare all'arbitrato ed iniziare una causa dinanzi al giudice ordinario, che si concluderà forse tra un decennio.
A "lume di naso"ritengo di escludere che l'Amministarzione comunale in carica possa optare per le prime due ipotesi, più probabili invece la terza o la quarta.
Invero, l'A.C., se avesse voluto seguire l'indirizzo della delibera G.C. n. 114/2009, avrebbe varato tempestivamente gli atti successivi, senza far trascorrere un così lungo lasso temporale.
Assurda, e per questo da escludere, invece, sarebbe la seconda ipotesi che implicherebbe una sicura responsabilità contabile per gli amministratori comunali.
Più verosimile la ipotesi di una transazione, augurandosi, però, che essa possa essere adeguatamente gratificante per il Comune di San Severo.
In ultimo, da non escludere è la quarta ipotesi, che è quella di attivare un giudizio ordinario, "menando il can per l'aia", evitando così di assumere ogni decisione e responsabilità, che sarebbe rinviata a quelli che si troveranno ad amministrare tra dieci anni.
Ieri l'interrogazione è stata annunciata in Consiglio comunale, tra venti giorni la risposta.....
Intelligenti pauca!

giovedì 18 marzo 2010

Una amministrazione di " insicuri"!

E' proprio vero: questa amministrazione si farà ricordare per le tante riunioni e le poche risoluzioni.
Non c' è dubbio: la politica è incontro di idee e discussione su queste, però poi alla fine c'è un leader, riconosciuto da tutti, che fa la sintesi e si accolla la responsabilità delle scelte.
Diversamente, si assiste a quello che i politologi chiamano " l'orgia della democrazia" che è quanto di peggio vi possa essere e spesso è lo stratagemma a cui ricorre chi non vuole decidere o non ha il coraggio e la forza di fare la sintesi.
Basta riunire 20 persone, farli discutere, dare loro l'impressione di contare qualcosa e di essere importanti e poi aggiornare la riunione ad altra successiva per " approfondimenti" ( sic!).
Poi, in ultimo, quando la non decisione può comportare danni agli amministratori, più che alla città, si nomina un " commissario ad acta" che decide per tutti, come è accaduto di recente su un progetto di cui si stava perdendo il finanziamento.
Ho l'impressione che questo stia avvenendo a San Severo: si sta nel pieno di un'orgia, dove a sovvrapporsi sono le idee disordinate ed arruffate dei partecipanti.
Quindi, l'idea che se ne trae è quella di una amministrazione di "insicuri"....... in ogni senso.
Racconto l'aneddoto.
Nel precedente quinquennio, tra le tante cose che ho imparato, ho anche appreso che in gergo amministrativo, quando si parla di " sicurezza" si segnalano tutte le situazioni in cui l'ente pubblico è tenuto a garantire la incolumità fisica delle persone che amministra.
Allora, la P.A. deve farsi carico di preservare la sicurezza dei cittadini quando sono per strada attraverso un efficiente controllo del territorio, deve garantire la incolumità di insegnanti, studenti ed operatori scolastici nelle ore in cui sono nelle strutture scolastiche di proprietà comunale, deve preoccuparsi della incolumità dei propri dipendenti nelle ore in cui sono negli uffici comunali a lavorare.
Orbene, eccetto l'esaurimento della gradutoria dei Vigili Urbani, da me totalmente condivisa, l'azione della amministrazione in tema di sicurezza, nella accezione molto lata sopra esplicitata, è quasi nulla.
Le mie reminiscenze amministrative mi riportano alla mente i molteplici interventi fatti nelle scuole per la sicurezza, l'ampliamento della Scuola elementare di Via Calabria, le indagini sulla vulnerabilità sismica degli edifici comunali, da cui viene fuori un quadro completo dello stato di salute delle proprietà immobiliari comunali ed altro ancora.
Molti di questi interventi erano stati sollecitati da Comitati spontanei di genitori, studenti, insegnanti, bidelli, applicati di segreteria etc, molto attivi con noi ed invece praticamente scomparsi ai giorni nostri.
Ricordo anche che da assessore competente mi occupai anche dei vari adempimenti del D.Lvo n. 81/2008 per al sicurezza dei dipendenti comunali, con l'impiego anche di risorse finanziarie ingenti per dare sicurezza ai dipendenti del Comune di San Severo.
Certamente, sia nell'uno che nell'altro caso, non si ha la presunzione di avere dato definitiva soluzione alle problematiche, ma si ha la giusta serenità d'animo per affermare di avere iniziato un processo che doveva avere prosecuzione e completamento da parte delle successive amministrazioni.
Tempo fa ho presentato al Sindaco una interrogazione a risposta scritta sulla attuazione del D.lvo n. 81/2008 ( Testo Unico sulla sicurezza dei lavoratori) che prevede la nomina di tre incaricati di cui uno medico con anche la messa a disposizione di questo team di adeguate risorse finanziarie per operare.
Ieri mi ha risposto per iscritto l'Assessore al Personale, il quale mi ha rassicurato che si sta facendo tutto quanto previsto dal Legislatore ed in particolare mi ha fatto menzione di una deliberazione giuntale in cui si nominava l'Arch. MININNO quale " datore di Lavoro"e di una successiva missiva del Sindaco a questi indirizzata in cui si sollecitava il nominato Dirigente ad " avviare ogni procedura occorrente di cui al decreto legislativo n. 81 del 9 aprile 2008 s.m.i.".
Orbene, la risposta è insoddisfacente perchè gli adempimenti del D.Lvo n. 81/2008 non si esauriscono solo nella nomina " del Datore di Lavoro" ma contemplano pure la nomina di un tecnico abilitato in materia di sicurezza e di un medico.
In ultimo, si rende necessario lo stanziamento anche di adeguate risorse finanziarie per rendere operativo il team.
Sta di fatto che nessun atto di nomina nè del tecnico nè del medico è stato fatto dalla Giunta.
Pare che di ciò si stia discutendo in quell'orgia democratica di cui si parlava all'inizio, con tutti i dovuti approfondimenti sul tecnico esterno da nominare, pur essendo presente nei ruoli della amministrazione un tecnico in possesso della prescritta abilitazione.
Degli stanziamenti finanziari si parlerà nelle successive riunioni, quelle che seguiranno forse tra due o tre mesi ......dopo le regionali, anzi no, dopo l'estate..... tanto i dipendenti in quei mesi stanno al mare ed alla loro sicurezza dovrà pensare il bagnino dello stabilimento balneare.

venerdì 19 febbraio 2010

PDL a San Severo: CAOS CALMO

E' diventato davvero difficile seguire le vicende politiche a San Severo, anche per uno come me che trova diletto nell'attività politica.
Ma ormai da qualche tempo la bussola della politica sanseverese è davvero impazzita.
A mente non ricordo, almeno nell'ultimo decennio, una così marcata caoticità della azione amministrativa e politica.
La cosa più sorprendente è che questa amministrazione si sia logorata solo pochi mesi dopo il suo insediamento.
La defenestrazione del vice Sindaco, il pullulare di manifesti che, pur avendo gli stessi simboli, dicono l'esatto contrario, la stagnazione della azione amministrativa, il malcontento della struttura sono segnali rivelatori che la maggioranza che ha stravinto le ultime elezioni amministrative non c'è già più.
Vi è una sorta di "CAOS CALMO", per dirla col titolo di un bellissimo libro, in un cui è evidente una situazione che sta per esplodere ma che ci si sforza di non far deflagrare, almeno fino alle elezioni regionali.
Negli ultimi giorni è diventata davvero stucchevole la commedia inscenata sui manifesti del PDL.
Stamani era davvero ridicolo vedere sulle bacheche due manifesti, l'uno accanto all'altro, entrambi del PDL, il primo che encomiava l'azione dell'amministrazione comunale, il secondo che, al contrario, paventava la perdita di un cospicuo pacco di finanziamenti, fatto molto grave e tale da annullare tutte le pseudo- realizzazioni elencate nell'altro manifesto.
A dire il vero, non ho ben capito se sia già reale la perdita di questi finanziamenti o se sia una cosa al momento solo futuribile, ho solo capito che gli esponenti del PDL sanseverese non vogliono che a seguire queste procedure sia Fernando CAPOSIENA, la cui presenza al tavolo provinciale, a loro dire, nuocerebbe alla amministarzione sanseverese.
Non voglio entrare nelle beghe personali che si muovono all'interno del centro-destra, in quanto non non mi interessano più di tanto, ma non posso esimermi dal fare poche, ma spero chiare, considerazioni.
Anzitutto, e lo dico non come esponente politico ma come cittadino, fa d'uopo che il capo del cartello di partiti che ha vinto le elezioni nel giugno scorso faccia un pò di chiarezza: ritengo, a questo punto, sia un suo preciso dovere nei confronti dell'ampia fetta di popolazione che lo ha voluto come Sindaco.
Cioè, ritengo che la strategia del " silenzio", chiaramente adottato nei confronti del movimento politico Cristiani Riformisti, non possa ancora perpetuarsi in presenza degli ultimi manifesti del PDL.
Allora, urge che pubblicamente il Sindaco ridisegni la maggioranza, magari riducendola, ma fornendo un contributo di chiarezza all'interno del dibattito politico.
I numeri non sono tutto in politica: non serve avere 22 consiglieri comunali che pubblicamente dicono cose diverse, talvolta anche denigrandosi, che, però, si ritrovano nel voto favorevole in consiglio comunale.
A cosa serve approvare a larga maggioranza le delibere in consiglio comunale, se non si è in grado di delineare una programmazione di medio-lungo termine?
Si naviga a vista ed è quello che farà questa amministrazione in queste condizioni.
Come esponente politico della minoranza dovrei rallegrarmi di tanta opacità amministrativa ma come cittadino sono molto preoccupato, soprattutto quando la nostra città perde finanziamenti ed opportunità, cosa che sta accadendo.
Solo per fare un esempio, ieri in Commissione Sport abbiano ricevuto in audizione i rappresentanti provinciali del CONI, i quali hanno fatto le dovute rimostranze per avere più volte invitato con lettere, fax ed altro il Comune di San Severo ad incontri provinciali per finanziamenti sulla impiantistica sportiva, che il nostro comune ha sempre disertato.
Dette assenze hanno comportato la assenza della nostra città in importanti procedure di finanziamento per l'impiantistica sportiva.
Orbene, a questo punto mi chiedo se possa essere ancora una nota di merito l'avere ristretto la composizione della giunta, riservando molte deleghe al sindaco, quando questi non ha la materiale possibilità di seguirle?
Si è fatto un bene o un male alla città riservando la delega dello sport al Sindaco e non ad un apposito assessore allo Sport?
Allora, è venuto il momento di mettersi in discussione per il bene della città: non serve ridurre gli assessori, meglio restringere il campo della maggioranza consiliare, magari a 16 consiglieri, rischiando forse una navigazione tra le onde ma avendo chiaro un approdo.
Al contrario, avere 22 voti in consiglio certamente porta ad una navigazione in acque tranquille, senza rischi di naufragi, ma essendo l'equipaggio solo una " ciurmaglia" si rischia di mutare sempre la rotta senza mai attraversare l'oceano.
Ma non è questo di cui San Severo ha bisogno.