sabato 8 ottobre 2011

Alcune riflessioni sul PUG

Come ampiamente prevedibile il PUG adottato dal Consiglio comunale di San Severo nel novembre 2008 è stato osservato dalla Regione Puglia.

Per la verità, di ciò si aveva da tempo conoscenza, anche perchè solo in un caso è accaduto che la regione Puglia approvasse in prima battuta la proposta di PUG.

Per onestà, va detto che nel caso specifico non è nulla di particolarmente allarmante, nè tanto meno può essere ritenuta una bocciatura come qualcuno ha sostenuto.

Da un punto di vista procedurale sarà sufficiente indire una conferenza di servizi che recepisca in toto le osservazioni fatte dalla regione.

Tuttavia, a prescindere dalla polemica spicciola che il Sindaco ha voluto innescare con dichiarazioni poco istituzionali, come da un pò di tempo siamo abituati a leggere, urge una riflessione seria sullo stato dell'Urbanistica a San Severo.

Io ritengo che vada promossa da parte della amministrazione una gestione allargata in questa fase di recepimento delle osservazioni della regione, visti i risultati non proprio lusinghieri sin qui raggiunti.

Una cosa è chiara: le osservazioni della Regione mettono in evidenza delle mancanze sia del pianificatore, dal quale, in virtù del nome altisonante e degli alti compensi percepiti, ci si poteva aspettare molto di più, sia dell'Uffico urbanistico che, a dire non mio ma dei tecnici regionali, ha condotto un lavoro sciatto ed arruffato.

Certo ora non è il momento della caccia alle streghe ma è il momento che l'amministrazione, fatto un bagno di umiltà, senza vestire i panni del salvatore della patria ( che proprio non può vestire) chiami anche l'opposizione e le associazioni edili e professionali a collaborare per addivenire nel migliore dei modi e nei tempi più solleciti possibili alla approvazione del piano.

Se un invito del genere ci sarà rivolto dal Sindaco, il quale però deve dismettere i panni del primo della classe, credo che noi si debba accogliere l'invito della amministrazione e mettere a disposizione le competenze presenti nei nostri partiti, i nostri tecnici, le nostre strutture.

A PUG approvato, ognuno torni sulle sue posizioni: io di certo seguiterò ad avversare la delibera sui salesiani ( che è ancora in alto mare), i piani particolareggiati approvati dal Consiglio comunale, le azioni disastrose che si stanno conducendo in centro storico in conseguenza delle delibere consiliari scellerate varate in (dis)applicazione della legge sulla casa etc. etc.

Ritengo che prioritario sia per tutti coloro i quali vogliono bene a questa città favorire una celere approvazione del PUG, in quanto impellente è il bisogno di questa città di fissare regole certe nella conduzione della politica urbanistica.

Diversamente, inseguendoci in inutili ricerche dei colpevoli, così dilatando i tempi di approvazione del PUG, si procedrà ancora per chissà quanto tempo come in questi due anni e mezzo a suon di delibere in variante al PRG che certo bene non hanno fatto alla nostra città.

A dire il vero, grazie all'attività di denuncia espletata da qualche consigliere comunale, queste deliberazioni sono per la gran parte note ai tecnici regionali, i quali non hanno prorio desunto una opinione positiva sulla politica urbanistica portata avanti da questa amministrazione.

Di ciò se ne ha una chiara rappresentazione anche dalla lettura della delibera regionale di rinvio al Comune di San Severo del PUG.

In ultimo, anche per non urtare la sensibilità di qualcuno che ritiene che in politica per potere esprimere la propria opinione si debba per forza essere un capo, voglio rimarcare, ove ve ne fosse bisogno, che quella testè esposta è la mia personale opinione, che proporrò anche agli altri amici del partito e della opposizione, nell'auspicio che possa diventare la posizione di tutta la minoranza consiliare.

domenica 5 giugno 2011

Alcune (cortesi) richieste di chiarimento al Sindaco SAVINO

Ormai da qualche tempo registro nella nostra città un venire meno del senso civico e delle regole basilari della convivenza che mai in passato aveva assunto una connotazione così proccupante.

Si litiga, anche pesantemente, quando si è in fila al supermercato o alla posta o per strada dove non è più possibile passeggiare, a causa dei motorini che sfrecciano da ogni dove o per i branchi di cani randagi che si aggirano per la città.

In tutto questo decadimento le istituzioni pubbliche hanno, da sempre, rappresentato un punto di riferimento per i cittadini.

Basti pensare che in Italia in un momento di massima sfiducia per la politica, il Presidente della Repubblica goda ancora di un elevato consenso degli italiani.

A San Severo, invece, negli ultimi tempi, come mai avvenuto in passato, il degrado che permea in modo così forte il tessuto sociale si è ramificato anche nelle Istituzioni pubbliche, che vivono un momento di poca autorevolezza e poca credibilità.

Ho appreso da un comunicato diramato da "La Puglia Prima di Tutto" di un alterco intervenuto tra il Consigliere comunale Bruno CAPOGRECO ed il Sindaco di San Severo in un ufficio del comune alla presenza di alcuni dipendenti comunali.

Non mi interessa qui indagare l'origine di tanta acredine nei rapporti politici del Sindaco e del Consigliere comunale, ma, da consigliere comunale di opposizione, mi preme stigmatizzare l'idea, da chiunque sia professata, secondo cui la funzione di consigliere comunale possa essere esercitata solo dagli eletti nelle liste di maggioranza, e che, invece, a quelli eletti nelle altre liste sia preclusa la possibilità di svolgere con eguale dignità il compito per il quale sono stati elettti.

Sono in Consiglio comunale dal 1999 e non ho ricordo di episodi in cui oggetto della disputa tra esponenti politici siano state le prerogative del consigliere di minoranza e la sua possibilità di accedere, come tutti i suoi colleghi, a tutti gli uffici del Comune, essendo ciò acquisito patrimonio della nostra comune cultura democratica.

Un episodio del genere, tuttavia, getta discredito su tutti quelli che svolgono una funzione pubblica, che lo fanno in modo appassionato e disinteressato e fa crescere, invece, la diffidenza dei cittadini nei confronti di chiunque sia impegnato nell'agone politico.

Chiedo a Gianfranco SAVINO di non far finta di nulla e di spiegarci:

- se veramente ritiene la presenza dei consiglieri comunali di minoranza negli uffici comunali una "indebita ingerenza", come viene riferito nel comunicato stampa diramato qualche giorno fa dalla Puglia Prima di Tutto;

- quali sarebbero, secondo lui, gli uffici accessibili ai consiglieri di minoranza;

- se non trovi più utile, per far riacquisire credibilità alla Istituzione, farsi promotore di un confronto più sereno e più costruttivo, ammettendo pubblicamente, quando è d'uopo e con umiltà, per nulla disdicevole in questi casi, i propri errori.

Inoltre, ritengo doveroso che il Sindaco di San Severo dia alla città spiegazioni rispetto ad episodi molto gravi resi noti in un manifesto pubblico affisso in città per iniziativa della associazione culturale "A. Gramsci" di San Severo.

Solo per riepilogare a chi non avesse conoscenza dei contenuti di quel manifesto, la citata associazione alludeva esplicitamente ad una nota sottoscritta da Gianfranco SAVINO ed indirizzata al capogruppo del PDL, in cui il primo cittadino lamentava, oltre ad una scarsa collaborazione di alcuni consiglieri comunali del PDL, anche il venir avanti di proposte di consiglieri pidiellini che, anzichè promuovere il bene comune, favorivano interessi personali di alcuni.

La cosa più grave è che il Sindaco, secondo gli estensori del manifesto, sempre nella stessa lettera, paventava che queste iniziative amministrative potessero costituire oggetto di indagine da parte della Autorità Giudiziaria.

Orbene, ero convinto che, in presenza di accuse così pesanti formulate dalla associazione "A. Gramsci", il Sindaco non mancasse di far sentire la sua voce, confutando punto per punto quanto detto in quel manifesto.

Al contrario, ad oggi, una risposta del Sindaco ancora non c'è stata e l'unica replica che si è avuta è stata affidata ad una associazione che, lungi dall'entrare nel merito delle questioni, ha solo scaricato accuse ad un rappresentante della Associazione "A. Gramsci".

Tuttavia, la sostanza della questione resta e ritengo che il Sindaco debba una spiegazione alla città.

Auspico che questa spiegazione venga fatta direttamente dal Primo cittadino e che non sia delegata ad un cartello di partiti e/o ad una associazione e/o ad un intervista televisiva del solito consigliere tuttofare.

La città ha il diritto di conoscere le proposte e le attività portate avanti dai suoi rappresentanti e, quando queste contengono fatti disdicevoli, addirittura passibili di accertamento giudiziario, di avere una netta presa di distanze di chi è stato destinatario di un consenso così elevato, come quello avuto da Savino alle ultime elezioni comunali.

Diversamente, se un chiarimento sui contenuti di questa lettera non dovesse esserci, un'onta di dubbio e di sospetto potrebbe riversarsi su tutti quelli che in questi anni hanno ritenuto di impegnarsi nelle Istituzioni cittadine.

Ciò non può essere da noi passivamente accettato.

Tuttavia, spero che chiarezza venga fatta e che quanti fanno dell'impegno politico una autentica passione civile scevra da egoismi e da interessi personali, possano continuare a guardare dritto negli occhi i propri concittadini, con la testa alta e la schiena dritta.



venerdì 27 maggio 2011

Rigenerazione del centro-storico: ecco l'idea dell'amministrazione SAVINO

E' solo di qualche giorno fa la disputa tra il Presidente del Consiglio comunale di San Severo e l'assessore all'urbanistica del Comune di San Severo sul centro-storico cittadino e sulla necessità di rigenerare quella che, a dire di molti, risulta essere una zona della città in cronica sofferenza.


Dal municipio avevano fatto sapere che la questione rientrava nell'agenda politica della amministrazione e non era affatto necessario che venisse loro ulteriormente attenzionata.


A distanza di qualche tempo si è capito come l'amministrazione in carica intenda rigenerare il centro-storico cittadino.


Lunedì 30 maggio p.v. il Consiglio comunale di San Severo è stato convocato per approvare una delibera che prevede, per il solo centro-storico ( Zona A del PRG) di modificare un precedente deliberato consiliare, anch'esso molto dubbio ( la deliberazione CC n. 28 del 30.9.2009) con le osservazioni del PUG, votate dal Consiglio comunale il 13 luglio 2010.


Su questa proposta di delibera nutro forti dubbi.


In primo luogo, desta perplessità che il Consiglio comunale proceda a coordinare un proprio precedente deliberato con osservazioni al PUG che ad oggi non sappiamo neppure se troveranno accoglimento da parte della Regione.


Come è noto, il PUG, adottato dal Consiglio comunale ed integrato dalle osservazioni avanzate da cittadini ed associazioni, per acquisire efficacia ed essere, quindi, vigente necessita della approvazione da parte della Regione Puglia.


Inviato i primi giorni di questo mese, dopo ben due anni di inerzia, ad oggi dalle prime notizie che giungono da Bari si apprende che esso verrà ritrasmesso al Comune di San Severo con alcune osservazioni ed integrazioni.


Se così è, per quale motivo, senza attendere gli esiti della istruttoria regionale e senza conoscere le valutazioni delle autorità regionali sul nuovo piano, si recepiscono in una delibera consiliare le osservazioni relative al centro storico ( Zona A PRG) che, in astratto, potrebbero non essere accote dalla Regione?


Dopo due anni di dolce far nulla sul PUG, per quale motivo si è così tempestivi nella adozione di questa delibera che ha una portata di applicazione limitata al centro- storico cittadino?


La risposta è semplice e provo a riassumerla.


Ad oggi, in assenza di approvazione del PUG da parte della Regione, esso non è ancora vigente ed efficace.


Ciò significa che ad oggi lo strumento urbanistico vigente è il PRG, che seppur datato ( è del 1972), sin tanto che non verrà approvato il nuovo piano urbanistico generale, non può essere mandato in soffitta e disciplina a pieno regime la attività urbanistica ed edilizia nella nostra città.


In più, nel caso specifico del centro-storico, a suo tempo il Comune di San Severo si dotò di ulteriore pianificazione, i c.d. "Piani di Recupero", che in associazione alle previsioni del PRG, rendevano possibili interventi di ristrutturazione edilizia entro limiti molto rigorosi e rigidamente prefissati.


Questa deliberazione che si vorrebbe far approvare dal Consiglio comunale ha come unica finalità quella di raggirare i paletti fissati dalla vigente pianificazionoe urbanistica ed assorbendo in una delibera di Consiglio comunale le osservazioni fatte al PUG, limitatamente alla Zona A del PRG, mira a rendere possibile interventi straordinari di ampliamento ed interventi straordinari di demolizione e ricostruzione, che ad oggi non sono possibili.


Il problema è che le osservazioni che si vuol recepire nella delibera da approvarsi, certamente incontreranno la censura della Regione Puglia, atteso che l'art. 6 comma 1 par.A della Legge Regionale n. 14 del 30.7.2009 espressamente vieta nel centro- storico sia interventi straordinari di ampliamento sia quelli di demolizione e ricostruzione.


Ragion per cui, è fin troppo evidente che la Regione Puglia, in presenza di osservazioni che si pongono in aperto contrasto con una normativa da essa stessa varata, non mancherà di censurare sul punto, chiedendo al Comune di apportare gli opportuni aggiustamenti.


Tuttavia, prima che ciò accada, alcuni ritengono di dovere compulsare il Consiglio comunale per addivenire ad un atto deliberativo che funga da " pezza a colore" ad interventi edilizi già in essere nel centro storico che, in vigenza del PRG e dei " Piani di Recupero", non sono possibili.


Basta fare un giro nel centro-storico per rendersi conto dello scempio che si sta consumando.


Ciò detto, nella seduta di lunedì io esporrò le ragioni del mio dissenso ed a tal uopo farò un appello in primis al Sindaco, che si vanta di essere paladino della legalità, di non approvare la delibera.


In caso contrario, andrà informata la Regione Puglia che il Comune di San Severo, nelle more dell'istruttoria regionale, ha varato una delibera oltremodo lesiva delle stesse prerogative della Regione, a cui sarà richiesto di annullare la deliberazione, avendone tutte le prerogative formali e sostanziali, ai sensi dell'art. 39 DPR n. 380/2001 ( Testo unico dell'edilizia).


A quel punto, però, non ci sarà più spazio per la ipocrisia, il perbenismo di facciata ed ognuno, anche gli estensori della proposta di deliberazione, dovranno assumersi fino in fondo le proprie responsabilità.

martedì 17 maggio 2011

Savino fa il mesterioso!

Solitamente si afferma che i palazzi ove si amministra la collettività dovrebbero essere di vetro, ossia trasparenti, in modo tale che chi sta fuori riesce a scorgere perfettamente quanto sta accadendo all'interno.

Gli ultimi accadimenti, invece, indurrebbero a ritenere che l'A.C. di San Severo sia come un palazzo dei misteri, ove non si riuscirebbe a capire cosa succede.

In settimana scorsa, precisamente il dì 6 maggio, la Giunta Comunale ha istituito una Commissione interna d'indagine composta dall'assessore al personale, dal Dirigente dell'area III, dal Segretario Generale, dal Responsabile dell'Ufficio avvocatura e da due consiglieri comunali, entrambi di maggioranza.

La commissione resterà in carica 6o giorni ed al termine della sua indagine dovrà consegnare i verbali delle riunioni al Sindaco.

Orbene, la delibera in oggetto ( la n. 154 del 6 m1ggio 2011) pone una serie di interrogativi che il Sindaco dovrebbe chiarire.

La nomina di una Commissione straordinaria, con una durata limitata, origina da situazioni amministrative di particolare criticità, su cui diventa necessario svolgere un particolare focus o approfondimento.

Tuttavia, dall'atto deliberativo in questione non si capisce quale dovrebbe essere la materia specifica oggetto di indagine, nè è fatta esplicita menzione delle situazioni straordinarie che hanno indotto alla nomina della commissione.

La nomina di due consiglieri comunali, poi, pone un serio problema di rapporti tra gli organi istituzionali che, a questo punto, non si può più tacere.

Invero, la nomina di due esponenti di altro organo ( il Consiglio comunale) avrebbe dovuto consigliare, per una buona consuetudine ormai consolidata anche nel nostro comune, che preventivamente all'atto di nomina vi fosse una attività di concerto con la Presidenza del Consiglio comunale e con la Conferenza dei capigruppo, che sono le espressioni più autorevoli del Consiglio comunale.

Al contrario, ignorando del tutto sia gli uni che gli altri, la Giunta comunale procede ad una nomina che non conosce precedenti e che costituisce un serio vulnus nei rapporti tra Sindaco e Giunta, da una parte e Consiglio comunale, dall'altra.

In più, non essendo state precisate le materie di indagine, sembrerebbe che le neo istituita Commissione d'indagine dovrebbe svolgere una verifica complessiva su tutta l'attività amministrativa.

Ciò desta più di una perplessità sia in considerazione nel breve lasso di tempo in cui la commissione dovrebbe operare ma anche in ragione del fatto che lo Statuto del Comune di San Severo prevede una commissione consiliare, c.d. di garanzia e di controllo, che ha il fine istituzionale di monitorare l'azione amministrativa e di fungere da pungolo sia per gli assessori che per i dirigenti.

Orbene, questa delibera giuntale, per come è stata concepita, costituisce di fatto un esautoramento per due mesi della commissione consiliare di garanzia e di controllo e realizza un'inaccettabile diminuzione dell'organo del Consiglio comunale, che dovrebbe produrre una decisa rimostranza da parte sia della Presidenza del Consiglio comunale che della Conferenza dei capigruppo.

L'incidente può essere sanato solo se la composizione della neo istituita commissione di indagine venisse completato con la nomina di tutti i consiglieri comunali componenti della sesta commissione, a cui sarebbe risparmiata la umiliazione di essere privati di una loro funzione per la quale sono stati eletti dai cittadini.

Vista la cripticità della delibera di Giunta in commento, tutti le congetture, anche quelle più strane, avrebbero diritto di cittadinanza e per questo converrebbe essere più chiari e meno misteriosi.

lunedì 27 dicembre 2010

I Salesiani: un progetto che non possiamo condividere!

L'amministrazione guidata da Gianfranco Savino ha in pochissimo tempo varato un numero davvero considerevole di manovre urbanistiche, facendo registrare, al contrario, una lentezza cronica nella procedura di approvazione del PUG.
Alla luce del numero cospicuo di delibere varate in soli 18 mesi in materia urbanistica, è di agevole comprensione la ragione di tanta flemma nella approvazione del nuovo strumento urbanistico.
Nell'ultima seduta del Consiglio comunale oltre dieci delibere, tutte in deroga al PRG vigente, sono state approvate.
A confronto con la amministrazione in carica, il centro-destra che governò San Severo dal 1995 al 2004, che pure era stato molto audace in materia urbanistica, era solo un gruppo di ingenui pivellini.
Eppure, c'è chi nell'ultimo Consiglio comunale ha affermato che l'attuale compagine amministrativa è trasparente ( sino a prova contraria) e non teme sfide sul terreno della legalità.
Orbene, le dieci manovre urbanistiche, approvate dai soli consiglieri di maggioranza, danno adito a molti dubbi e perplessità e smentiscono pienamente quanto asserito spavaldamente nel Consiglio comunale da chi farebbe bene a controllare di più e meglio l'azione amministrativa che si svolge intorno a sè, evitando di lanciare sfide che rischia di perdere.
Prendiamo un esempio a caso: i Salesiani.
Premetto che, essendo quest'opera interamente finanziata con l'otto per mille destinata dai contribuenti italiani alla Chiesa cattolica ed essendo io un contribuente che destina la sua quota alla Chiesa cattolica, mi sento assolutamente in diritto di esprimere il mio dissenso rispetto al progetto dei Salesiani, allo stesso modo in cui un cittadino sanseverese, che paga regolarmente le tasse comunali, può non condividere le scelte amministrative compiute dalla giunta in carica.
Sorvolo volutamente sulle motivazioni affettive, che pur reputo molto valide, che hanno animato un Comitato di ex Scouts e oratoriani che temono di vedere scomparire un centro che è nel cuore di tanti ragazzi e ragazze sanseveresi e mi soffermo solo sugli aspetti formali della questione.
Ordunque, il Consiglio comunale di San Severo ha accordato al soggetto proprietario dell'area il permesso di costruire in deroga al vigente strumento urbanistico, ai sensi di una norma, l'art. 14 DPR n. 380/2001.
Orbene, va spiegato che la deroga ivi prevista può riguardare solo i limiti di densità edilizia, di altezza e di distanza tra i fabbricati.
Ragion per cui, la deroga prevista dalla norma non può estendersi alla modifica delle scelte di tipo urbanistico e ad essa può darsi luogo solo allorquando l'area in questione sia edificabile.
Pertanto, precondizione perchè si possa rilasciare un permesso a costruire in deroga è che il suolo sia edificabile.
Quindi, non è ammissibile un permesso di costruire in deroga su aree non edificabili, in quanto destinate a verde pubblico o privato o a verde agricolo.
Ciò significa che, essendo l'area dei Salesiani destinata a "verde privato vincolato" dove è consentita solo la realizzazione di impianti ( non edifici) di carattere sportivo-assistenziale, la delibera consiliare in questione perpetra chiaramente un abuso, in quanto consente di costruire, derogando a distanze ed altezze, su un area che era e resta, anche dopo la delibera del Consiglio comunale, non edificabile.
Difatti, deve essere chiaro anche a qualche ignaro consigliere di maggioranza, che afferma il contrario, che il Consiglio comunale della scorsa settimana non ha modificato la destinazione urbanistica dell'area ( che resta quella di "verde privato vincolato") ma ha solo consentito di edificare in deroga alle norme in tema di distanze ed altezze.
Tuttavia, resta sempre il grande e non risolto problema che quell'area tutt'ora non è edificabile e che una semplice deroga alle distanze ed alle altezze non può essere contrabbandata come modifica della destinazione urbanistica dell'area, che non c'è stata.
Inoltre, la norma sopra menzionata richiede che per poter dare luogo alla deroga ai limiti di altezza e di distanza tra i fabbricati sia configurabile nel caso concreto un "interesse pubblico" e si sia in presenza di un piano particolareggiato, così come richiesto dall'art. 9 DM 2.4.1968.
A tal proposito, se può configurarsi un interesse pubblico per la chiesa, esso non si intravede affatto nella Casa del clero, nell'ufficio della Curia vescovile e nell'episcopio.
E comunque, a prescindere dalla sussistenza del requisito dell'interesse pubblico, il progetto dell'ampio complesso edificatorio in parola certamente non si configura come un piano particolareggiato.
Allora, dove sta l'abuso? Sta nel fatto che si consente la edificazione in deroga su un suolo non edificabile, nell'avere dato applicazione all'art. 14 DPR n. 380/2001 in assenza di un chiaro interesse pubblico ed in assenza di un piano particolareggiato, comunque necessario.
Inoltre, il massiccio progetto di edificazione ( trattasi di oltre 10.000 metri cubi di realizzazione) si inserisce una zona della città ( Viale 2 Giugno) già interessata da cospicuo traffico veicolare, che in assenza di adeguate aree di parcheggio, vedrebbe enormemente peggiorare la sua condizone.
Dulcis in fundo, non può tacersi una ulteriore gatta da pelare di carattere giuridico.
Il suolo in questione rinviene da un lascito fatto all'attuale proprietario accompgnato da una condizione ben precisa: quella di destinare l'area ad attività sportivo-ricreative per i giovani.
Mi chiedo se gli uffici della Curia, la casa del clero e l'episcopio siano rispettosi della condizione posta dal donante.
Abbiamo chiesto all'amministrazione comunale di approfondire tutti questi aspetti: il 30 novembre u.s. siamo riusciti a far mancare il numero legale, ma l'amministrazione comunale non ha inteso approfondire, bensì ha ritenuto di andare in Consiglio prima della approvazione del PUG.
Noi consiglieri di minoranza, di fronte a questa inspiegabile, almeno apparentemente, sollecitudine della maggioranza, non abbiamo partecipato alla votazione ma abbiamo raccolto la sfida che ci è stata lanciata nell'ultima seduta, certi di poterla vincere.

venerdì 3 settembre 2010

Una rettifica doverosa

E' comparsa a pag. 17 de " L'Attacco" di oggi 3 settembre 2010 una mia intervista sulla situazione politico- amministrativa.
In verità, pur esprimendo giudizi molto critici sul piano politico-amministrativo, il mio pensiero è stato riassunto in un titolo che non è per nulla rispondente alle mie dichiarazioni.
Difatti, non ho mai proferito nei confonti del Sindaco gli aggettivi riportati nel titolo nè tanto meno ho così apostrofato il primo cittadino nel corso dell'intervista.
Credo di avere dimostrato in questi 11 anni di consiglio comunale di sapere distinguere la critica politica, anche se dura, dall'attacco personale, sempre antipatico e mai giustificabile.
Per questa ragione, nell'esercizio del mio diritto di rettifica, ho chiesto al giornale L'Attacco di rettificare il titolo dell'articolo e le parti dello stesso aventi il medesimo contenuto, non essendo rispondenti alla dichiarazioni da me rese.

mercoledì 1 settembre 2010

Un teatrino di mezza estate!

Non c'è che dire: un vero teatrino!
Quello a cui abbiamo assistito nel mese di agosto appena trascorso è stato uno spettacolo davvero penoso.
Il tutto era cominciato con un manifesto della "Puglia prima di tutto" titolato " Una amministrazione non sostenibile", in cui i rappresentanti locali del movimento di Fitto annunciavano alla città che non erano più nella condizione di sostenere l'amministrazione Savino, tacciata di avere varato deliberazioni molto discutibili.
Seguiva a giro la risposta della amministrazione che accusava Tamburro di "rullare a vuoto", suscitando anche l'ironia di qualche buontempone, ed incassando anche il sostegno del capogruppo della Puglia, Dino DI MONTE.
Poi ancora altro manifesto della Puglia che paventava l'"ammosciamento" di un fiore all'occhiello (il PUG) unica vera realizzazione della civica amministrazione.
Poi irrompeva sulla scena Cecchino DAMONE che, con un comunicato del 3 agosto 2010, faceva una scarica di accuse pesantissime alla amministrazione, mettendo anche in dubbio la linearità della azione amministrativa soprattutto in tema di gestione del servizio di Igiene Urbana.
Intanto, mentre Cecchino gridava ai quattro venti le malefatte della amministrazione Savino, in un cantuccio Savino e Tamburro davano seguito alla loro "scazzottata" e, scomodando la mitologia omerica, l'uno appellava l'altro come "Penelope", l'altro rispondeva con l'"appellativo " Icaro", promettendo di mettere in piazza tutti i retroscena del PUG in una " operazione verità" senza sconti per nessuno, neppure per Tamburro.
Intanto, mentre i nostri guitti si producevano in questa commedia napoletana davvero squallida, le carte inerenti l'appalto di Piazza Allegato finivano alla Procura della Repubblica e il Sindaco, forse ancora stordito dalla collutazione mediatica agganciata con l'ex assessore all'Urbanistica, dopo avere ricevuto una mia interrogazione nel mese di aprile, già riscontrata dall'assessore PISTILLO, e dopo che sulla questione già da alcuni mesi era intervenuta la Soprintendenza di Bari, probabilmente in precedenza non resosi neppure conto della gravità di ciò che era accaduto, incaricava il Segretario Generale del Comune di San Severo di aprire una indagine interna sulla gestione dell'appalto.
Nel frattempo veniva allontanato dal gruppo consiliare de " La Puglia primo di tutto" il capogruppo DI Monte accusato di avere sposato le posizioni del Sindaco e non dell'assessore di riferimento.
Dopo tutto questo caos, a chiusura dello spettacolo, come nella nota commedia napoletana " O' zappatore" in cui l'avvocato abbraccia il padre contadino che prima aveva disconosciuto, Cecchino ( l'avvocato) abbraccia Savino ( o' zappatore) giudicandolo un grande ed avveduto amministratore.
Ad ogni buon conto, fuori dalla metafora teatrale, non vi è dubbio che la questione non possa chiudersi così e le questioni toccate dai nostri protagonisti sono di grande delicatezza e meritano un chiarimento.
Parliamo del PUG:
Perchè il Sindaco Savino, che a dire di tutti è persona onesta, non svela i retroscena del PUG? Perchè ne parla così in ritardo e solo dopo essere entrato in collisione con l'assessore? Prima ne era a conoscenza e faceva finta di non vedere oppure ne era completamente all'oscuro e la partita Urbanistica si giocava a sua totale insaputa?
Delle due l'una: o non ha contato nulla nella procedura di approvazione del PUG oppure sapeva e taceva.
Ci dica Lui quale è la risposta esatta.
Inoltre, non c'è dubbio che anche l'assessore Tamburro, frontalmente attaccato da Savino, debba o spiegare alla città gli episodi riferiti dal Sindaco oppure denunciare lo stesso sindaco per diffamazione a mezzo stampa.
La città ha il diritto di sentire ancora la sua voce o in un senso o nell'altro.
Un'ultima domanda anche per il mio amico Cecchino Damone, che nel suo comuncato del 3 agosto 2010 avanzava pesanti dubbi sulla gestione del servizio di Igiene Urbana.
Si riferiva alla deliberazione di G.M. n. 211 del 6 luglio 2010, in cui senza previa pubblicazione di bando, a trattativa privata, si affidava alla ditta appaltarice anche parte della manutenzione del verde pubblico?
Da tutti loro la città merita una risposta.