domenica 30 novembre 2008

Una struttura inadeguata

Qualche giorno fa la mia attenzione è stata richiamata da un intervento fatto su un giornale telematico locale da parte di una associazione a tutela dei consumatori.

L'intervento era particolarmente curioso in quanto evidenziava un attraversamento pedonale in sanpietrini, nei pressi del liceo scientifico, che terminava in una siepe ed un tratto di pista ciclabile, la cui traiettoria era interrotta da un cassonetto dei rifiuti.

Alla fine dell'articolo, detto movimento, nello stigmatizzare ciò, faceva un severo richiamo ad amministratori, tecnici e progettisti.

Orbene, non ho difficoltà ad ammettere che questi due episodi, forse anche banali, sono lo specchio di una inadeguatezza della struttura comunale che io personalmente vado denunciando da tempo.

Ma partiamo dai due casi specifici delle strisce pedonali e delle piste ciclabili.

Personalmente non ho seguito la prima questione, non rientrando il traffico tra le deleghe del mio assessorato, ma ho preso parte convintamente alla approvazione dei deliberati giuntali che sono a monte di questo intervento.

Sono anche molto d'accordo che l'utilizzo dei sanpietrini chiari in sostituzione delle obsolete strisce in pittura bianca, costituisca una economia per le casse comunali.

Quindi, ritengo giusto l'indirizzo amministrativo che sta alla base dei nostri deliberati.

Inutile, poi, evidenziare che la cosa più difficile per un pubblico amministratore non è solo volerle le cose ma è anche reperire i fondi necessari per attuarle, in un bilancio comunale dalle maglie sempre più strette.

Una volta che l'indirizzo amministrativo viene impartito dai politici, tutta l'operazione passa nelle mani dei tecnici: ed è qui che cominciano i guai!!!

Difatti, nel momento in cui la politica ha licenziato il provvedimento, con tanto di stanziamento di bilancio, sapeva che sarebbero stati realizzati un certo numero di strisce pedonali, con dei sanpietrini con una certa colorazione e con certe dimensioni. Poi il dominus dell'intervento, a questo punto, diventava il dirigente del settore competente.

Ma generalmente prima che l'intervento abbia inizio, non è il caso delle strisce pedonali, passa almeno un mese di fitta corrispondenza tra settori in cui ognuno avoca a sè la pratica, se di facile attuazione, oppure declina la propria competenza, indicando come competente un dirigente di un altro settore se la pratica si presenta insidiosa e/o di una complessità appena un pò superiore alla norma.

Ora, prima della denuncia del movimento dei consumatori, ci eravamo accorti che una striscia pedonale in sanpietrini andava a terminare in una siepe, e sono anche state fatte le dovute rimostranze.

A questo punto delle due l'una: o si taglia la siepe o si tolgono i sanpietrini, però una cosa sia chiara che chi ha concepito quell'attraversamento pedonale non è un eletto del popolo.

Qualcosa di più voglio dire sulle piste ciclabili.

Intanto, va chiarito che l'amministrazione comunale di San Severo è stata una delle poche in Puglia che si è aggiudicato il finanziamento regionale sulla mobilità ciclabile.

Ciò denota una attenzione degli amministratori di questa città verso una problematica che ci sta davvero a cuore.

Ricordo di avere risposto in questa consiliatura almeno a tre interrogazioni di consiglieri di minoranza che mi chiedevano di realizzare le piste ciclabili; quando poi le abbiamo realizzate, gli stessi consiglieri hanno scatenato una campagna violentissima contro le piste ciclabili.

Tuttavia, voglio molto onestamente ammettere che qualche incongruenza nell'intervento sia ravvisabile.

Voglio, altresì, dare conto anche dei motivi che hanno portato a queste incongruenze.

Tutti ricorderanno la cartellonistica apposta su Via Tiberio Solis, preannunciante la realizzazione di una pista ciclabile su quella importante arteria cittadina.

Subito dopo, invece di salutare con favore l'intervento che, a mio modo di vedere, doveva essere prodromico alla pedonalizzazione dell'intera zona, i negozianti di via Tiberio Solis si sono costituiti in un bel comitato contro le piste ciclabili su via Solis: " fate i parcheggi, che dobbiamo fare con 'ste piste, a San Severo ditemi chi va in bicicletta!" gridavano alcuni di questi.

Poi, abbiamo pensato aVia Teresa Masselli ed anche lì lo stesso ritornello.

Alla fine, con una perizia di variante votata da tutti, abbiamo ripiegato sull'attuale percorso.

La cosa bella è che le critiche maggiori in queste settimane le ho sentite proprio da quelli che illo tempore urlavano, che però nel frattempo hanno cambiato il ritornello.

Venendo alla questione sollevata dalla associazione a difesa dei consumatori, senza alcun dubbio è molto strano che un bidone della immondizia venga posto su una pista ciclabile, ma è molto più strano che a due cittadini, sui circa 60.000 abitanti a San Severo, questo sembri del tutto normale, tanto da ritenere non necessario produrre alcun, anche minimo, sforzo per ricercare una diversa soluzione.

So già che se interroghiamo chi di competenza sul perchè del bidone sulla pista, ci dirà che non c'era altro posto ove allocare il bidone.

A tal proposito, vi voglio raccontare un aneddoto risalente a qualche tempo fa.

Era successo che una mia amica di infanzia mi aveva molto garbatamente chiesto di far spostare un bidone dell'immondizia, che era collocato sotto il balcone della camera da letto di sua madre, persona anziana, affetta da un raro e brutto morbo ed a cui i medici avevano prescritto qualche minuto d'aria aperta, seduta al balcone di casa.

Senonchè, mi faceva notare la figlia, l'aria che la povera donna inalava era quella non proprio salubre del cassonetto dei rifiuti e perciò mi chiedeva di adoperarmi per un suo spostamento.

Tempestivamente investita della questione chi di competenza, mi veniva risposto che il cassonetto non si poteva spostare e, solo dietro mia pressante insistenza, mi veniva promesso un sopralluogo, che non è stato mai esperito.

Sta di fatto che dopo oltre un mese il cassonetto era ancora là ed il marito della signora, nonchè padre della mia amica, quasi in lacrime mi chiedeva di fare qualcosa.

A quel punto, avendo già chiamato almeno dieci volte chi di competenza( evito di chiamarlo dirigente!!) insieme all'anziano mi recavo all'asl ove si faceva presente il fatto all'ufficiale sanitario.
La mattina successiva, ricevetti sul mio cellulare la telefonata da parte dell'ufficiale sanitario che mi comunicava che il cassonetto era stato spostato.
Allora un consiglio alla associazione che ha fatto la denuncia: investite l'ufficiale sanitario per spostare il bidone dalla pista ciclabile!!!!!
Di una cosa però sono convinto: se Michele SANTARELLI, che è stato un Sindaco onesto, che ha amministrato onestamente la città, avesse avuto la collaborazione di una compagine dirigenziale di altro livello, oggi il suo, il nostro consenso in città sarebbe molto più alto.
A distanza di tempo, ho la tranquillità morale di averlo detto chiaramente in una giunta di oltre due anni e mezzo fa, ho il cruccio di non essere stato ascoltato.
Ora, alla vigilia dell'apertura di una procedura concorsuale per dirigenti a tempo indeterminato al Comune di San Severo, dico " DIO aiuti la città di San Severo, ci dia una struttura adeguata ai bisogni della nostra comunità".

2 commenti:

Anonimo ha detto...

voglio fare un appunto in merito alle piste ciclabili:credo che questo intervento sia un vero fiore all'acchiello per la nostra città.
non dobbiamo lamentarci se siamo indietro rispetto al resto del Paese!
Piuttosto io mi preoccuperei delle biciclette.Resteranno incolumi dai "buzzurri"sanseveresi?

anonima

Anonimo ha detto...

Ti ringrazio molto per il commento: purtroppo questo intervento non è stato ben compreso dalla cittadinanza. Spero che con il tempo si riesca a far un buon uso delle piste ciclabili ed anche del servizio di biciclette pubbliche. Intanto, cominciamo noi ad andare in bici, io ho preso la chiave in primavera limiterò l'uso dell'auto. Ciao e buon natale.