lunedì 17 novembre 2008

In ricordo di Cosimo MORFEO

Tempo passeggiando per la città la mia attenzione è stata richiamata da un manifesto murale annunciante il programma di un torneo di mini basket intitolato al defunto Cosimo MORFEO.

Cosimo MORFEO si può dire che lo conosco da sempre.

Era bidello alla Scuola Media Palmieri, ove mio padre ha insegnato educazione fisica dal 1976 sino all'anno del suo pensionamento, e dove io stesso ho fatto le medie.

Cosimo, che tutti a scuola, da alunni a docenti, chiamavano in pesante cadenza sanseverese " MORFE'!", non era il solito bidello che tutti noi siamo abituati a vedere con i piedi vicino alla stufa a fare le parole crociate o a giocare le schedine del totocalcio, ma era un bidello che non stava mai fermo, che dava il "tu" ai professori ( che da lui lo accettavano ben volentieri) e che prendeva in giro gli alunni.

In più, la particolarità di Cosimo era che aveva una grande passione per la pallacanestro, inculcatagli da Vanni PELUSO CASSESE ai tempi del pallone della Palmieri, tanto che, da essere il bidello della scuola che apriva il pallone per consentire gli allenamenti della Cestistica, era nel frattempo diventato allenatore di pallacanestro con tanto di tesserino federale.

A partire, però, dal 1976 la sua strada si era incrociata con un altro appassionato di basket che in quell'anno era stato trasferito dall'Industriale alla Palmieri: Tonino MIGLIO, mio padre.
Ricordo un anno, credo fosse il gennaio del 1978 nei giorni in cui la scuola era ancora chiusa per le vacanze natalizie, che di buon'ora Cosimo era venuto a bussare al portone di casa mia per avvisare mio padre che il pallone pressostatico della Palmieri si stava sgonfiando.
Ricordo la sollecitudine con la quale mio padre si vestì e e la corsa che fece al pallone , che era a poche centinaia di metri da casa mia, e ricordo che anche io, onnipresente cagnolino sempre al seguito di mio padre, andai al pallone.
Ricordo come fosse ieri MORFEO e mio padre sotto a questo tendone a sorreggere il pallone che poco alla volta stava cadendo sul loro capo e non dimenticherò mai le urla di mio padre" MORFE' min a iavizà" che si alternavano a " Francesco vai fuori...... vai fuori!!!!!".
Quel giorno il pallone fu salvato e da quel giorno cominciarono le sfide sino all'ultimo canestro nei campionati giovanili tra le squadrette di mini basket di Cosimo MORFEO, che già allenava da un pò di anni, e quelle di Tonino MIGLIO.
Cosimo garreggiava sotto il prestigioso emblema della A.S. Cestistica San Severo e noi sotto l'emblema inventato da mio padre di Centro Olimpia.
Capitò per molti anni che nei rispettivi campionati le squadre di Cosimo e le nostre terminavano il girone a pari punti al primo posto, ed ogni incontro con la Cestistica era una sfida sino all'ultimo secondo.
Ricordo l'arringa che mio padre faceva negli spogliatoi prima di andare in campo, in tuta da ginnastica con il fischietto al collo e l'immancabile borsello.
Li gasava così tanto, che quando i baby cestisti entravano in campo somigliavano alle tigri, quando al circo escono dalla gabbia.
Ma pure Cosimo non era da meno, come si sentivano le urla dallo spogliatoio che era affianco!!!
Dal primo secondo della partita sino all'ultimo, Cosimo e mio padre non si fermavano un attimo: urlavano e urlando saltavano di qua e di là come delle cavallette impazzite.
Ed anche io, che bambinetto stavo in panchina, urlavo e saltavo, facendo la loro imitazione.
Ricordo una volta che Cosimo incitava i suoi ragazzi a fare il pressing a tutto campo per recuperare lo svantaggio e gridava a squarciagola " PRESS!!! PRESS!! PRESS!!" ed io dalla panchina opposta a gridare " PRESS!!! PRESS!!!PRESS!! ".
Sino a quando l'arbitro, un giovanissimo Ciro MATARANTE, oggi validissimo avvocato del nostro foro, ad una pausa di gioco con il sorriso sulle labbra verso mio padre" Professore, Francesco non è scritto a referto se non tace lo devo fare allontanare!" e mio padre " Francesco, se non ti siedi e non stai zitto non vieni più con me!".
Di aneddoti come questo risalenti a quegli anni ne potrei raccontare a iosa, ma sarebbe troppo lungo.
Cosimo lo reincontrato molti anni dopo quando sono tornato a San Severo dall'università ed, ultimamente nel 2004 non appena diventato assessore, mi aveva chiamato per strada raccomandandomi di fare le cose buone e di mantenermi pulito.
L'ultima volta che lo ho incontrato non era già più il MORFEO della Palmieri ed io gli ho ricordato le vecchie sfide e della nostalgia che avevo di quei giorni.
Lo ho voluto ricordare in questo spazio e ringraziarlo per non essere rimasto vicino alla stufa a giocare la schedina del totocalcio, come facevano gli altri, e di essersi mosso e di essersi dato da fare, facendo così il vero tredici della sua vita:i tanti ragazzi cui ha trasmesso la passione per il basket. Ciao Cosimo e anche dall'alto non smettere mai di dire a noi che siamo qui giù " PRESS!PRESS!".

1 commento:

Anonimo ha detto...

Sostenete la costruzione ecologica, eliocentrica, antisismica unica al mondo che darà grande rinomanza internazionale a Milano e all' expo 2015.

Il GLOBO di Gugliemo Mozzoni occupa un cerchio di terreno di 240 metri di diametro e rende 600.000 m2 di spazio agibile per l' EXPO 2015.

L' unica grande opera architettonica in grado di dare un simbolo ecologico ed imponente a Milano in occasione dell' EXPO 2015, non invasiva, che rende disponibile per l' agricoltura il terreno del piano d' insediamento.

I promotori dell' EXPO 2015 vogliono invece cementificare 500.000 m2 di prezioso terreno agricolo, senza dare a Milano alcun simbolo, ma disseminandolo di costruzioni banali senza alcun valore architettonico, realizzate a costi altissimi per la comunità, servendosi di una fauna imprenditoriale cui ben poco importa di un riscatto architettonico per il lustro e la grandezza a Milano, tesa com'è da decenni a cordate da cui ottenere il massimo profitto.

E' una palese contraddizione e un tradimento dei postulati cementificare ettari di terreno agricolo quando la scelta internazionale di Milano a sede dell' Expo 2015 è avvenuta proprio per l' assunzione di temi come “nutrire il Pianeta” , “energia per la Vita”, “sradicare la fame nei Paesi in via di sviluppo come indicato dagli obiettivi del Millennio promossi dall' ONU”, “ collaborare con la FAO”.

La selezione, coltivazione e produzione di sementi e piante, che deve avvenire in serre super attrezzate, richiede terreno agricolo, come la Scuola per la formazione di tecnici esperti nel concepire progetti agricoli chiavi in mano, da impiantare poi nei Paesi afflitti dalla fame.

Con la realizzazione del Globo di Mozzoni sarebbero a disposizione per l'Expo 2015 100.000m2 di fronte espositivo in più del previsto, con un notevole risparmio di terreno agricolo e di denaro.

La Comunità Internazionale, che ha eletto Milano a sede dell' Expo 2015, attende la realizzazione degli impegni assunti dai politici milanesi, in primis il conseguimento dei seri progetti per produzioni agricole promessi che devono risolvere il problema della fame nel mondo e che per essere realizzati hanno bisogno di terreno libero.
Francesco Miglino segretario nazionale del partito internettiano

partito internettiano via torelli viollier. 33 20125 milano - italy
www.partitointernettiano.it partitointernetttiano@gmail.com