sabato 15 novembre 2008

Il PD: una speranza da non abbandonare.

Che la nascita del Partito Democratico non era una operazione semplice, lo avevamo intuito un pò tutti.
A San Severo, poi, l'operazione si appalesava davvero complessa.
Il mio partito, il DS, di cui sono stato segretario cittadino a 29 anni, e componente della segreteria provinciale a 28, viveva ormai da 15 anni una perenne lacerazione che per moltissimo tempo ha condizionato fortemente l'azione ed il pensiero del partito.
Si è sempre voluto far credere che detta dialettica interna poggiasse su un diverso pensiero politico e per molto tempo io ci ho anche creduto ed ho sempre preso posizione, non rifiutando mai di schierarmi.
Ad un certo punto, la situazione è implosa perchè nelle nostre contrapposizioni la politica c'entrava ben poco.
Personalmente la nascita del Partito Democratico l'ho vissuta come la possibilità di uscire da questo grigiore, l'ho vista come la possibilità di allargare il gruppo dirigente del partito, di uscire dai soliti scontri contro qualcuno, che ci avevano davvero stancato.
Ed in effetti, la bella stagione delle primarie che abbiamo vissuto lo scorso anno è stato un richiamo per molti alla partecipazione politica e sociale nella nostra città.
Tuttavia, il ritornello rischia di tornare ad essere lo stesso.
Il riaffiorare delle solite contrapposizioni ha raffredato molti amici, che ormai da tempo disertano le nostre riunioni, e non lo nascondo, mi ha disamorato per qualche tempo alla assidua vita di partito.
Sia chiaro: un partito politico, anche quando vive momenti difficili, è pur sempre un luogo di incontro di idee come è una qualsiasi realtà associativa, ed è perciò meritevole di rispetto e considerazione, al pari di ogni altra associazione poltica e/o culturale.
Ragion per cui, la polemica che qualcuno sta portando avanti contro i partiti mi sembra una polemica vecchia, stantia, che sento ripetere come una vecchia filastrocca da quando intendo di politica e che, francamente, ha il retrogusto amaro della facile demagogia, che anch'essa, come la litigiosità nei DS, ha stancato.
Ed allora mi auguro che il PD, il mio partito, anzichè precipitare nel vortice della rissa interna, come spero non avvenga, recuperi la carica di innovazione che aveva all'atto della sua nascita.
Nelle prossime settimane vi saranno momenti che potranno qualificare il nostro partito ed in cui non deve mancare una buona dose di coraggio.
Ci vorrà coraggio nel presentare una proposta globale alla città, che certo non si esaurisce nel nominativo da candidare a sindaco ma deve essere di ampio respiro e di autentico rinnovamento.
Questa proposta globale deve mirare ad ampliare anche la nostra coalizione senza però snaturare l'essenza del nostro impegno politico.
Ritengo andranno sostenute le proposte di candidato sindaco che consentiranno di realizzare detto allargamento, non rinunciando a difendere anche la attività amministrativa di questi anni.
Però preliminare a questo è il recuparo all'interno del PD di una comunione di intenti che francamente negli ultimi tempi sta scemando.
Una divisione nel PD sarebbe una iattura per tutta la alleanza, e perciò deve essere evitata da tutti noi.
Il mio impegno futuro all'interno del partito sarà di questa natura sperando di recuperare l'entusiasmo alla politica dei giorni migliori.

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